NOCI – È recente la notizia secondo la quale il Comune di Noci ha aderito, come molti comuni d’Italia, all’inserimento, all’interno della carta d’identità, della dicitura “donatore di organi e tessuti“, esprimendo la volontà di voler contribuire al trapianto dei propri organi, per poter salvare, un domani, la vita di altre persone.
Infatti, a partire dai prossimi mesi, questo servizio sarà attivo presso l’ufficio anagrafe del nostro comune, che darà la possibilità di poter dichiarare la volontà di donare organi e tessuti al rilascio o al rinnovo della carta d’identità. Abbiamo quindi intervistato Anna Intini, presidente dell’Associazione AIDO locale, per dare risposte a quelle domande che qualsiasi cittadino si potrebbe porre in caso di volontà di donazione.
Quali tipi di organi è possibile donare? È possibile donare solo organi?
«È possibile donare sia gli organi che i tessuti. Gli organi che attualmente si trapiantano sono: il rene, il cuore, il fegato, i polmoni, il pancreas, l’intestino. Mentre i tessuti che più comunemente vengono trapiantati sono: le cornee, il tessuto osseo, il tessuto cutaneo, le valvole cardiache, i segmenti vascolari».
In quali condizioni si possono donare gli organi?
«Una persona che si trova in condizione di morte celebrale può donare. Le macchine salvavita possono per alcune ore mantenere vitali gli organi anche se il cervello, e di conseguenza la persona, sono morti. La legislazione italiana fornisce ulteriori garanzie al cittadino. Dopo la costatazione di morte, è istituita una Commissione di esperti che osserva ulteriormente il cadavere per sei ore prima di acconsentire al prelievo o mandare il corpo alla sepoltura. L’equipe’ dei sanitari autorizzati al prelievo (reni, fegato, cuore, cornee) ed al trapianto, per legge, devono essere deversi da quelli che accertano la morte».
Si può donare solo dopo la morte?
«No. Quando una persona è in vita può donare alcuni organi (tipo il rene o parte del fegato), oltre alla donazione di sangue, midollo osseo. Oggi milioni di donatori mettono continuamente il loro sangue a disposizione di chi ne ha bisogno. Si può procedere al prelievo degli altri organi solo dopo la morte, se il defunto ha espresso parere favorevole alla donazione o se dagli aventi diritto non viene rilasciata opposizione scritta. In caso contrario il corpo del defunto viene portato in obitorio».
Dopo il prelievo degli organi, il corpo del donatore risulterà sfigurato?
«Il corpo del defunto donatore non risulterà sfigurato dopo il prelievo degli organi, tessuti e cellule».
Qual è l’età minima e massima per poter donare?
«L’età minima del donatore è 18 anni, l’età massima 70 anni».
Come si dona?
«La commissione medico-legale addetta al controllo e all’accertamento della morte celebrale, ne certifica la morte. A questo segue l’informazione e il colloquio con i famigliari del defunto sulla donazione».
È possibile conoscere l’identità del donatore?
«Non è possibile conoscere l’entità del donatore e tanto meno del ricevente, ma solo della buona riuscita dell’espianto e trapianto degli organi nelle varie sedi di destinazione (centri di trapianto nazionali o internazionali)».
Se la volontà di donare non è espressa, può qualcuno esprimere questa volontà?
«In mancanza di una esplicita dichiarazione espressa in vita, i famigliari del defunto (coniuge non separato o convivente more uxorio o figli maggiorenni o genitori) possono previo colloquio con i medici acconsentire al prelievo di organi e tessuti o presentare opposizione scritta al prelievo durante il periodo di accertamento di morte».
Perché è importante donare un organo?
«Donare un organo è la manifestazione della nostra consapevolezza che le malattie degli altri, le loro difficoltà a vivere normalmente, devono coinvolgere anche noi».
Quanto costa trapiantare un organo?
«Farmaci, esami, visite specialistiche incidono sempre più sulla spesa delle famiglie, ma molte cose, per fortuna sono ancora gratuite. Nessuno di noi, ad esempio, ha mai avuto problemi di trasfusioni per interventi chirurgici o malattie e i milioni di donatori di sangue ci permettono di disporre gratuitamente di questo importante elemento. Lo stesso vale per il trapianto. Ma nonostante l’aumento delle donazioni registrato negli ultimi anni, attualmente non è possibile garantire un trapianto a tutti i pazienti in lista di attesa. Sono ancora molti coloro che ricorrono ai Centri di trapianto di Regioni più organizzate affrontando problemi, non solo economici, ma anche di tipo sociale».
Che vita conduce chi riceve un organo?
«Per realizzare con successo un trapianto di un organo è sufficiente una buona compatibilità. Il paziente trapiantato viene sottoposto a controlli periodici e copertura farmacologica per gli anni successivi».
Perché una persona deve inserire nella sua carta d’identità la dicitura “donatore di organi e tessuti“?
«La risposta è una sola: per umana solidarietà. Presso gli uffici anagrafe dei Comuni che partecipano attivamente a campagne per la promozione della donazione, è data al cittadino la possibilità di esprimere il consenso o dissenso esplicito per cui, a chiunque, è data la possibilità di dichiarare validamente la propria volontà di donazione. Non dimentichiamo che non possiamo prevedere il futuro. Se pensassimo che quelli che hanno bisogno potremmo un giorno diventare noi e che dal trapianto dipendesse l’unica occasione di vita per noi o per i nostri cari, non possiamo rifiutare i prelievi degli organi e la diffusione della cultura della donazione. Ricordiamo, in oltre, che per ogni rifiuto, due persone in lista d’attesa per il trapianto di cuore e di fegato possono morire, perché un organo che avrebbe potuto salvarli, non arriverà in tempo».
Siete soddisfatti che il nostro comune abbia aderito al suo inserimento?
«Siamo soddisfatti della fattiva collaborazione, l’aiuto ed il sostegno che l’amministrazione Comunale ci ha dato nell’iniziativa che ci ha visti doppiamente emozionati a presentare, in occasione della giornata nazionale “Donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule” indetta dal Ministero della salute, insieme alle associazioni di settore e al centro trapianti per il 29 maggio il progetto “Una scelta in comune”. Il Comune è la casa di tutti, come ha spiegato il Sindaco Nisi. Dobbiamo cominciare a far maturare dentro di noi una volontà, sviluppando una corretta informazione in tema di prelievo e trapianto. Le istituzioni accanto ai volontari Aido possono infondere una migliore e più diffusa consapevolezza del ruolo del cittadino».
All’interno del nostro territorio, come intendete promuovere la donazione di organi?
«Il gruppo Aido, coalizzando relazioni reciproche ad altre associazioni, si fa porta voce delle parole del dono (altruismo, civismo, reciprocità incondizionata, solidarietà) per una scelta informata, partecipata e razionale. La donazione del proprio corpo dopo la morte può, non solo salvare molte vite minacciate o limitate da gravi malattie, ma è un gesto che permette di contribuire a dare un nuovo impulso alla vita. Giovanni Belinguer diceva: “I trapianti di tessuti e di organi costituiscono uno dei progressi più straordinari della terapia e della solidarietà umana, e anche per questo richiedono attenzione, coerenza, equilibrio e un costante impegno”».