NOCI – È stato inaugurato nella mattinata dello scorso sabato 11 giugno il Centro per la Legalità, sito presso la struttura dell’ex Mattatoio comunale di via Gabrieli, intitolato a Peppino Impastato, una vittima di mafia che il Comune ha voluto ricordare con una targa posta all’ingresso dell’edificio, scoperta dai bambini presenti all’inaugurazione.
È stato il sindaco Domenico Nisi, insieme al Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, Sen. Angela D’Onghia, e al Prefetto di Bari Dott.ssa Carmela Pagano, a tagliare il nastro posto sul ciglio della porta d’ingresso, con il quale gesto si è dichiarato ufficialmente aperto il nuovo spazio alla legalità.
Presenti per l’occasione numerose autorità, tra cui il Senatore della Repubblica Piero Liuzzi, il Comandate della Compagnia dei Carabinieri di Gioia del Colle, Cap. Fabio Di Benedetto, il Giudice di Pace del Comune di Noci, l’Avv. Tiziana Gigantesco, e Mario D’Abbicco di Libera Bari.
In seguito alla benedizione effettuata da don Peppino Cito, il sindaco Domenico Nisi ha accolto tutti i presenti riflettendo sul significato che la struttura appena inaugurata deve avere per la cittadinanza: «Questo centro che ha cominciato il suo percorso nel 2012 e ha visto inseguirsi i lavori fino ad oggi, spero possa essere un riferimento per i nostri ragazzi. È vero, non siamo in un territorio particolarmente soggetto a criminalità. Noci è un’isola felice, però le isole felici vanno conservate e tutelate, e credo che non ci sia miglior tutela che prevenire ed educare. Siti web che attengono alle tematiche della legalità, spazi dedicati all’arte ed ai mestieri, una mediateca, una sala conferenze, uno spazio dedicato alle nuove imprese, sono luoghi pensati per consentire ai giovani di condividere momenti d’incontro. Gli assessori della mia giunta sono già a lavoro per individuare dei gestori per questa struttura e vi assicuriamo che l’obiettivo di noi tutti consisterà nel rendere questo spazio abitato. Abitare questo spazio, vigilarlo, tutelarlo e soprattutto fare in modo che ognuno di noi dia alla parola legalità un significato di speranza».
Molto chiaro è stato l’intervento del senatore Piero Liuzzi, che con sincerità ha spiegato le ragioni del perché desiderasse che l’intestazione di questo spazio fosse dedicata ad un personaggio che avesse uno stretto legame con Noci. «La politica ha il compito di guardare un attimino più avanti rispetto al contesto e alla comunità. Mi piace sottolineare un paradosso. Questo luogo si prestava ad un recupero, in quanto scannatoio, dedicato alla brutale soppressione di esseri viventi. La metafora nel volerlo far diventare un luogo pulsante della comunità nocese era più che azzeccata. Francamente, mi sarebbe piaciuta l’intitolazione ad una personalità più vicina a Noci e alla Puglia: Aldo Moro avrebbe meritato l’intitolazione, esempio emblematico legato alla nocesità e alla pugliesità. Egli era fautore della legalità, politico per eccellenza, docente universitario, statista, oltre che visitatore di Noci. O poteva essere intitolato anche al nostro concittadino Vittorio Tinelli. La legalità in questo caso sarebbe stata legata alla pedagogia e alle tradizioni. Lo dico senza alcuna polemica, ma solo perché questo avrebbe potuto caratterizzare questo momento. I social hanno definito il risultato: io diffido dei social perché sono solo una parte della volontà popolare. Meritevolmente, comunque, ritengo che Peppino Impastato abbia tutte le carte in regola per la rinascita di questo luogo. I luoghi principi della legalità sono la strada, la scuola e la famiglia».
In seguito, l’ospite Mario D’Abbicco dell’associazione Libera di Bari, ha presentato gli scopi e gli obiettivi perseguiti dalla sua associazione ed ha sottolineato la necessità odierna di fare formazione nelle scuole e di tornare a parlare di educazione civica, per educare al maggiore rispetto delle regole. «Siamo di fronte ad un vuoto di conoscenza. Come possiamo pretendere che i giovani rispettino le regole se non le conoscono? Luoghi come questi possono diventare laboratorio di creatività e di iniziative per consentire ai ragazzi di rimanere nel territorio». Di comune accordo si è rivelata la senatrice Angela D’Onghia, che ha dichiarato: «Questo spazio sarà bellissimo se la comunità lo userà per il bene di tutti i cittadini. I ragazzi hanno bisogno di esempi, e noi dobbiamo fornirglieli riportando l’educazione civica non solo a scuola ma all’interno della famiglia, perché essa è la nostra vera ricchezza».
Atteso è stato l’intervento del Prefetto di Bari Carmela Pagano, giunta per la prima volta a Noci, la quale ha esordito dicendo: «Noci mi ha sempre dato l’impressione di una comunità ordinata, ma proprio perché esiste una nuova emergenza di criminalità, la coalizzazione delle forze deve essere improntata nell’ottica della prevenzione. E’ in luoghi come questo, dove c’è ancora un forte senso di identità, cura del proprio territorio, e amore per la comunità, che bisogna lavorare per legare i concetti di sicurezza e legalità. Ben venga dunque, l’apertura di questi luoghi in cui i giovani, oramai fagocitati dalla tecnologia, possano trovare un posto d’accoglienza per crescere, migliorare e trovare la propria strada, magari approcciandosi alla lettura. La cultura va coltivata perché è il massimo antidoto all’illegalità».
In conclusione all’evento inaugurale, il sindaco ha consegnato al Prefetto lo stemma di Noci, insieme ad un volume con immagini del centro storico nocese e del restauro effettuato al monastero dei domenicani, ed ha annunciato le tre iniziative che già dal mese prossimo occuperanno questo nuovo spazio: “Noci Creativa”, comprendente un momento di discussione sulle esperienze delle cooperative di comunità; un progetto di condivisione di lettura con la web radio nocese “Yes We Radio”.