NOCI – “È un’emozione unica e ancora non ce ne rendiamo conto, probabilmente nei prossimi giorni e settimane capiremo quello che abbiamo fatto. Anche se consapevoli delle nostre potenzialità all’inizio era dura, ma andando avanti nel torneo abbiamo capito che ce la potevamo fare. Sicuramente c’erano squadre come Cassano, Pressano, lo stesso Noci di casa che erano ottime squadre. Eravamo tutte lì sullo stesso livello: ma noi siamo stati più squadra e ce l’abbiamo fatta”. Sono queste le dichiarazioni che ci rilascia Giacomo Savini, il capitano della squadra vincitrice delle finali nazionali U18 di pallamano maschile disputate sul campo nocese: HC Bologna. Un’emozione unica che non si può descrivere a parole, ma che si legge bene nei loro visi che non riescono a contenere grandi sorrisi, nelle loro mani che svolazzano al cielo il tricolore e nei loro occhi che fissano orgogliosi e un po’ increduli la coppa meritata.
Ben 16 le squadre che hanno partecipato a queste finali disputate al PalaIntini, divise in 4 gironi: girone A Kelona, Cingoli, Oderzo, Serra Fasano; girone B Malo, Bologna, Verdeazzurro, Flavioni; girone C Pressano, Atellana, Noci, Junior Fasano e girone D Tavernelle, Crenna, Gaeta, Cassano Magnago. Le semifinali di sabato 25 giugno hanno visto scontrarsi la prima classificata di ciascun girone: Kelona Palermo vs Cassano Magnago, Pallamano Pressano vs HC Bologna. Nella prima semifinale è il Cassano Magnago a festeggiare guadagnando il pass per la finalissima; mentre i trentini del Pressano sono eliminati dal Bologna. Le due perdenti si sono affrontate domenica mattina per il terzo e quarto posto, ottenuto rispettivamente dal Pressano e dal Palermo, mentre alle ore 11.30 si è svolto il big match finale: Cassano Magnago vs HC Bologna. In un palazzetto gremito di tifosi le due squadre si sono scontrate mettendoci grinta, passione e tecnica. La prima frazione di gioco si conclude con un Bologna in vantaggio: 9 – 15, ma la compagine lombarda non si arrende e prova ad inseguire gli emiliani, che a meno di quattro minuti dal fischio finale vedono diminuire il loro vantaggio: il tabellone segna 21 – 23. Sembra tutto ancora aperto e tutto possibile, ma i ragazzi del Bologna non si lasciano sorpassare. Sul 24 – 27 giunge il fischio finale e il Bologna si laurea campione d’Italia.
Dopo le tre giornate di gioco, giunge il momento più atteso: le premiazioni. La prima, la seconda, la terza e la quarta classificata ricevono medaglie e coppe. Ma, al PalaIntini in festa, vi è spazio anche per le premiazioni individuali. Miglior portiere: Alessandro Leban (HC Bologna), miglior ala sinistra: Matteo Tedesco (HC Bologna), migliore ala destra: Nicolo D’Antino (Pallamano Pressano), miglior terzino sinistro: Marco Mengon (Pallamano Pressano), miglior terzino destro: Marco Fantinato (Cassano Magnago), miglior pivot: Davide Campestrini (Pallamano Pressano), miglior giocatore: Giacomo Savini (HC Bologna), miglior realizzatore con 65 reti: Alessandro Aragona (Kelona Palermo). Infine, il premio di miglior centrale d’Italia va al nocese Ignazio Degiorgio. Il Noci, infatti, oltre ad avere avuto l’onore di ospitare questa kermesse sportiva vi ha partecipato ottimamente figurando. La compagine biancoverde ha battuto venerdì il Fasano e l’Atellana, ma è stata sconfitta, a un passo dalla semifinale, in un’emozionantissima partita, dal Pressano. Domenica, mentre va in scena la finale, approfittiamo della presenza sugli spalti di uno dei giocatori biancoverdi, Vito Intini, per chiedergli un suo commento: “È stato un torneo molto duro, soprattutto perché già nella prima partita abbiamo perso due giocatori chiave per il nostro gioco (capitan Degiorgio e Converso, ndr). Però comunque abbiamo dimostrato che tutti i ragazzi del gruppo avevano acquisito quella voglia e quel coraggio che ci hanno portato poi ad ottenere grandi risultati, che neanche noi speravamo con queste pesanti assenze. Io sono soddisfatto, come penso tutta la squadra, perché veramente abbiamo dato tutto contro il Pressano e a fine partita eravamo sfiniti. Abbiamo dato prova forse del cuore che ci ha contraddistinto anche durante tutto il campionato. Penso che Noci – Pressano sarebbe potuta essere la finale vera e propria, perché anche vedendo le squadre che la stanno disputando, non mi sembrano molto superiori rispetto a noi ”. Insomma, i biancoverdi restano con l’amaro in bocca, come tutte le altre 15 squadre che, ciascuna con ottime prestazioni, hanno partecipato a queste finali, sperando domenica di alzare la coppa al cielo.