NOCI – “Hai una reflex, una compatta o un telefonino? Scatta una foto e inviala a questa pagina. Fra una settimana la foto con più like sarà premiata con un poster 50X70. NB: il verde degli alberi è solo un esempio, libera la tua immaginazione”.
Recita così la descrizione di apertura del contest fotografico online “SCICLI E IL VERDE”, un evento ideato da Angelo Bianco al fine di far conoscere ai più le bellezze di Scicli, il monumentale comune barocco ragusano.
Indetto il 17 agosto con scadenza fissata al 24 dello stesso mese, il concorso è diventato uno degli esperimenti sociali più forti di sempre. Facebook è stato giornalmente intasato da una pagina virale satura di migliaia di foto che però con Scicli non avevano nulla a che vedere. L’immaginazione liberata è stata eccessiva e il tormentone web ha perso la bussola: infiniti scatti fuori tema hanno ritratto i paesaggi più disparati, cani, gatti, test di gravidanza, figli, cugini, handicap fisici, orientamenti sessuali e donne di facili costumi.
Una diffusione mediatica senza precedenti che ha riempito di soddisfazione il suo autore. Poco ha importato se l’obiettivo fissato non è stato rispettato. L’orgoglio vero è consistito nell’unire lo stivale tutto, da nord a sud, valicando anche i confini nazionali.
Preso atto della realtà concreta, adesso due sono le osservazioni necessarie. La prima che finalmente, al posto delle più stupide imbecillità, il network più cliccato della storia è stato inondato di paesaggi incantevoli, di mari mozzafiato, di scatti artistici. La seconda che gli italiani hanno il vizio di non capire quasi nulla e di vendere anche l’anima al diavolo per qualche like.