AIB e le norme sulla sicurezza

NOCI – Con l’inizio dell’estate e l’arrivo delle alte temperature ritorna ad acutizzarsi la problematica legata agli incendi. Dal 15 giugno al 15 settembre è in atto il periodo di alto rischio di incendio boschivo. Nelle ultime settimane anche a Noci si sono sviluppati piccoli focolai subito spenti grazie al tempestivo intervento dell’associazione di protezione civile Il Gabbiano, che dal 1 giugno scorso ha stipulato una convenzione col Comune di Noci (D.G. n.66) proprio su questa tematica.

In massima parte gli incendi si sono sviluppati in aree private, e tutti di origine dolosa. Contrada Lezzi, Via Mottola, e via Fongio sono state interessate da incendi di sterpaglie di natura dolosa, in contrada Montedoro l’incendio si è sviluppato all’interno di un’area privata. «Preme sottolineare che la dolosità degli incendi è sinonimo di inciviltà – fa notare la giovanissima presidente de Il Gabbiano, Giuliana Palazzidifendere, tutelare e valorizzare il patrimonio paesaggistico è un dovere di ogni cittadino.

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Dovere inserito nel DPGR n.118 del 26 marzo scorso, quando il presidente della regione ha obbligato i proprietari di terreni a qualsiasi uso, anche diverso da quello agricolo (art.11), “di realizzare una fascia di protezione della larghezza di almeno metri quindici, sgombra di erba secca, arbusti, residui di vegetazione e di ogni altro tipo di materiale facilmente infiammabile, lungo il perimetro del proprio insediamento”.

Mentre già all’art. 6 dello stesso testo si fa obbligo delle precese: “I proprietari, gli affittuari e i conduttori dei campi a coltura cerealicola a conclusione delle operazioni di mietitrebbiatura, devono prontamente e contestualmente realizzare perimetralmente e all’interno alla superficie coltivata una precesa o fascia protettiva sgombra da ogni residuo di vegetazione, per una larghezza continua e costante di almeno quindici metri e, comunque, tale da assicurare che il fuoco non si propaghi alle aree circostanti e/o confinanti. La fascia protettiva a prescindere dalle operazioni di mietitrebbiatura deve essere comunque realizzata entro il 15 luglio”. «Non è la sanzione normativa che deve modificare i nostri comportamenti ma il senso di appartenenza al nostro territorio che deve tendere a realizzare una società che faccia della difesa e della salvaguardia dell’ambiente paesaggistico un architrave del proprio modello di sviluppo e di crescita morale» dice ancora Palazzi.

Ma anche gli Enti pubblici e di gestione devono rispettare i medesimi obblighi. “Le Società di gestione delle Ferrovie, l’ANAS, l’Acquedotto Pugliese, la Società Autostrade, le Province, i Comuni o Consorzi di Comuni e i Consorzi di Bonifica,  -dice il DPGR all’art.3 – entro il 15 giugno, lungo gli assi viari di rispettiva competenza (ivi compresi i tratturi), con particolare riguardo nei tratti di attraversamento di aree boscate, cespugliate, arborate e a pascolo insistenti sul territorio regionale o in prossimità di esse, devono provvedere alla pulizia delle banchine, cunette e scarpate, mediante la rimozione di erba secca, residui vegetali, rovi, necromassa, rifiuti ed ogni altro materiale infiammabile creando, di fatto, idonee fasce di protezione al fine di evitare che eventuali incendi si propaghino alle aree circostanti o confinanti. Per l’eliminazione della vegetazione erbacea è consentito l’utilizzo anche di diserbanti purché di natura ecocompatibile”. Forse questo avrebbe evitato il primo incendio di giugno in via Togliatti.

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