NOCI – Coordina il progetto europeo finalizzato a mettere a punto metodi per sconfiggere il batterio che sta decimando gli ulivi nel Salento. A Maria Saponari, ricercatrice del Cnr, pugliese di quella “enclave” della regione che va sotto il nome di Murgia dei Trulli, è stato assegnato il Premio Guido Dorso.
La 38ma edizione della competizione che annualmente attribuisce riconoscimenti nel campo della ricerca scientifica, delle scienze giuridiche ed umane, nonché dell’impresa e del volontariato, si è svolta a Roma nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani alla presenza della giuria composta da illustri personalità del mondo della cultura, da giuristi ed accademici. Si fregiano del premio “Dorso” il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed i premi Nobel Dulbecco e Modigliani.
Gli insigniti viene attribuito il titolo di “ambasciatore” del Mezzogiorno nel mondo. Di padre nocese e madre originaria di Locorotondo, Maria Saponari è nata a Putignano e risiede in una bella masseria fra Martina Franca ed Alberobello. Laureatasi nel 1997 presso la facoltà di agraria dell’Università di Bari, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in “plant virology”, è entrata a far parte del gruppo di ricerca dell’Istituto di virologia delle piante che ha contribuito all’identificazione di virus degli agrumi e dell’olivo. Nel 2006, in California, presso il dipartimento di agricoltura degli USA (Usda) ha elaborato un protocollo per la rilevazione a la differenziazione del ceppo di “citrus tristeza virus”. Il gruppo di lavoro di cui fa attualmente parte ha scoperto la causa del disseccamento rapido degli ulivi che, fra l’altro, sta irrimediabilmente mutando il volto del paesaggio salentino.
A Palazzo Giustiniani la dottoressa Saponari è stata accolta dal senatore Piero Liuzzi, quale componente della commissione ricerca scientifica, istruzione pubblica e beni culturali del Senato della Repubblica. “L’orgoglio di sentirsi conterranei – dichiara il parlamentare – era visibilmente stampato sul mio viso, tanto che gli illustri giurati mi hanno concesso pochi minuti per porgere il grato saluto a tutti gli insigniti con particolare riguardo alla nostra ricercatrice accompagnata dai suoi genitori”.