NOCI – La rivelazione è una di quelle destinate a cambiare il corso della storia: il gruppo italiano della fondazione IRCCS Santa Lucia, il Cnr di Roma e l’università Campus Bio-Medico hanno reso noto che il morbo di Alzheimer sarebbe causato dalla morte di quella parte del cervello atta a produrre la dopamina ovvero il neurotrasmettitore responsabile della comunicazione neuronale.
Il Nature Communications, vantando il primato della notizia pubblicata nella mattinata del 3 aprile scorso, ha riportato i dettagli della scoperta coordinata dal professore di Fisiologia Umana e Neurofisiologia all’università Campus Bio di Roma, Marcello D’Amelio. Stante ai risultati delle molteplici ricerche condotte, parrebbe, di fatto, che la morte delle cellule cerebrali adibite alla produzione di dopamina provocherebbe il mancato arrivo di quest’ultima nell’ippocampo, determinando in tal modo una sorta di tilt, un blackout responsabile della diretta perdita di memoria. C’è di più. “Abbiamo verificato che l’area tegmentale ventrale rilascia dopamina anche nel nucleo accumbens, che è l’area che controlla gratificazione e disturbi dell’umore, garantendone il buon funzionamento”. Così parlando, il professor D`Amelio aggiunge anche che i cambiamenti umorali non sarebbero più conseguenza dell’Alzheimer bensì segnale forte che ne annuncia la malattia.
Senza dubbio si tratta di una di quelle notizie che inizia a dar speranza di risoluzione a quel mezzo milione di persone oltre i sessanta che chiede a gran voce aiuto. Certamente la cura appare ancora molto lontana ma la scienza sembra promettere vicine soluzioni.
(Foto fonte: Associazione Alzheimer Riese)