NOCI – Non si può sapere quando, né dove di preciso, ma di sicuro avverranno altri terremoti in Italia. L’allarme arriva dal sismologo Antonio Piersanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. In Italia si perde facilmente la memoria e ci ricordiamo di essere vulnerabili solo dopo che una tragedia dalle proporzioni simile a quella di Amatrice e Accumoli del 24 agosto scorso ci fanno riflettere sullo stato del nostro ambiente e dei nostri edifici.
Il terremoto non è una catastrofe ambientale sebbene le onde sismiche producono effetti sull’uomo e sull’ambiente. Un sisma ci ricorda che il pianeta Terra è vitale ed in continuo movimento, perciò i terremoti sono fenomeni naturali così come il moto ondoso o i temporali. Ciò che invece andrebbe preso seriamente in esame sono gli effetti che un terremoto provoca sull’ambiente, sulle cose ma soprattutto sull’uomo.
Di solito i terremoti avvengono in zone già colpite in passato, dove lo sforzo tettonico causato dal movimento delle placche in cui è suddiviso il guscio esterno della Terra è maggiore. Ne consegue che anche l’accumulo sotterraneo di energia e deformazione è più grande. Tuttavia, fermo restando che un sisma è sempre imprevedibile, nel 2004 è stata rilasciata una mappa della pericolosità sismica (http://zonesismiche.mi.ingv.it) che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. Il territorio italiano è suddiviso in 4 zone:
- Zona 1 dove forti terremoti sono molto probabili. Pericolosità sismica alta;
- Zona 2 con eventi forti e mediamente poco frequenti o terremoti moderati ma frequenti. Pericolosità sismica media;
- Zona 3 dove la zona può essere soggetta a scuotimenti modesti. Zona con pericolosità sismica bassa;
- Zona 4 con rari eventi di energia moderata. Forti terremoti, seppur molto rari, sono comunque possibili. Zona con pericolosità sismica molto bassa.
Il rischio sismico è , invece, la stima del danno atteso.
Per il territorio di Noci (Ba), la zona sismica è la 3, così come indicata nell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Puglia n. 153 del 2.03.2004. A differenza della vicina Alberobello che è stato invece collocato nella zona a sismicità molto bassa (Zona 4). Chi ricorda il terremoto dell’Irpinia del 1980, ricorderà sicuramente che anche i cittadini nocesi avvertirono distintamente la scossa delle 19 e 34 di quel 23 novembre e ricorderà sicuramente che in alcuni edifici più vulnerabili, come quelli del centro storico, ci furono dei lievi ma evidenti danni. Io ricordo perfettamente le lesioni all’interno della Chiesa di Santa Chiara e della chiesetta di Santo Stefano, lesioni che hanno richiesto lavori di risanamento. Pertanto è davvero vergognoso che in un paese a rischio sismico pressoché totale quale è l’Italia, oggi che l’umanità possiede le tecnologie per trasformare qualsiasi città in un ambiente a prova di terremoto, si muoia ancora per i crolli. Se un terremoto fa danni, la colpa non è dell’ambiente naturale ma della incuria dell’uomo. Soltanto perché le scosse sismiche sono eventi rari e sporadici, non si ha la percezione che sia una priorità e si focalizza l’attenzione su problemi più imminenti. D’altronde non è facile convincersi a iniziare un investimento così oneroso (e a carico dei privati?)quando si è di fronte ad edifici storici come quelli italiani e quando si sa che i soldi spesi non verranno mai recuperati.
DANIELA FUSILLO – Presidente Associazione MurgiAmbiente di Noci (Ba)