NOCI – Era il 1996 e milioni di ragazzini di tutto il mondo stavano iniziando a conoscere le avventure di un nuovo personaggio videoludico che, impersonificando un adolescente, lascia la propria casa per girovagare il mondo e catturare piccoli mostriciattoli (chiamati Pokémon, cioè mostri tascabili), nella speranza di diventare un giorno il più forte di tutti. Sfida dopo sfida, palestra dopo palestra, arrivare alla vetta per essere proclamato il campione era un obiettivo che, per chi è cresciuto con questo mondo, si è sempre posto appena si incominciava una nuova partita sugli oltre 10 titoli che da quell’anno si sono susseguiti. L’unico neo era che il mondo che circondava il giocatore era frutto della fantasia, un mondo finto e circoscritto che non permetteva di andare ovunque si volesse e che terminava con lo spegnersi della console, ricatapultando il ragazzino nella realtà di tutti i giorni.
Vent’anni dopo, il sogno di quei millenials, cioè i ragazzi nati dopo il 1980 e all’incirca fino l’11 settembre 2001, è diventato realtà. Tutto merito dell’app Pokémon Go, installabile sui dispositivi Android e iOS, e sviluppata da Niantic (società formata dal team di sviluppo di Google Earth) in collaborazione con Nintendo e The Pokémon Company. L’applicazione utilizza la realtà aumentata, consentendo così di uscire da quel mondo fantastico e permettendo a chiunque di poter catturare i coloratissimi personaggi nella realtà che ci circonda. E anche a Noci, come in tutto il mondo, ha preso piede questo fenomeno, portando schiere di 20enni e 30enni alla ricerca dei Pokémon.
Grazie all’unione di internet e GPS, l’app permette di girovagare all’interno del nostro paese, ispezionando a fondo il nostro centro storico, le nostre piazze, i parchi, i supermercati, le abitazioni e anche le lontane campagne, nella speranza che qualche Pokémon si faccia vivo per essere catturato. Inoltre, nel gioco sono presenti punti che donano al giocatore strumenti per continuare il viaggio all’interno di quel mondo, e che nella realtà corrispondono a luoghi reali e storici come le tre chiese principali, la torre civica, le fontane, il monumento dedicato ai caduti, la fontana della villa comunale, la targa di Giuseppe Rotolo e tanti altri ancora. A questi si aggiungono le palestre dove è possibile sfidare gli avversari (il gioco si suddivide nelle squadre di colore giallo, rosso e blu), permettendo, in caso di vittoria, di lasciare un proprio Pokémon, in attesa di nuovi rivali. A Noci sono situate nei luoghi della piazzetta dei leoni, il serbatoio pensile dell’acquedotto (di fronte alla scuola Positano), la statua di Santa Rita (nei pressi del Liceo Scientifico), la Madonna delle Grazie (in via Europa) e la rotonda di via Domenico Romanazzi (nei pressi della scuola Cappuccini).
Nonostante la data ufficiale del rilascio dell’applicazione sia stata ieri 15 luglio, a Noci, già dalla settimana scorsa, era possibile giocarci, scaricandola manualmente on line. Un fenomeno mondiale che ha fatto registrare un rialzo delle azioni Nintendo del 10%, oltre ad occupare i primi posti negli store tra le app più scaricate, superando in 48 ore l’app di incontri Tinder, dimostrando che tira più un pelo di pokémon che un carro di buoi. Anche uno dei maggiori siti erotici on line si è complimentato con Nintendo, dal momento che, nei trend di ricerca di Google, è più ricercata la parola “pokémon go”, che la parola “porn”. Tutti ci giocano e tutti ne parlano, anche se tutti non si ritengono soddisfatti perché riscalda troppo il cellulare e consuma tanta batteria. Inoltre, si sono registrati già i primi incidenti di auto con guidatori distratti dal gioco, furti e rapine di baby gang che aspettavano vicino ai luoghi di interesse gli sfortunati giocatori per poi derubarli, o il ritrovamento inaspettato di cadaveri, dal momento che i Pokémon si nascondono dappertutto.
Di certo nel nostro paese non si corrono tutti questi pericoli, ma bisogna comunque prestare attenzione mentre si attraversa la strada o mentre si è alla guida, ricordandosi che nel nostro mondo non tutto è concesso. D’altro canto l’app permette di incontrare gente nuova, di fare nuove amicizie, di uscire di casa e fare lunghe passeggiate, che, com’è già risaputo, fa bene alla salute. Se sia una moda passeggera o meno, questo non possiamo dirlo, ma se un giorno sentirete un ragazzino che dice all’amico «C’è uno pokémon in Piazza Garibaldi», non pensate che sia un matto. Sta solamente riscoprendo un vecchio sogno di tanti anni fa.