Antibiotico resistenza: meno farmaci veterinari più salute

NOCI – Noci si conferma ancora una volta centro nevralgico regionale della zootecnia pugliese. Per questo i massimi esponenti regionali di veterinaria e farmacia si sono incontrati venerdì scorso nella sala convegni del nuovo foro boario di contrada Montedoro per intervenire al convegno promosso da Murgiavet srl e ARA Puglia, dal titolo: “Dalle code al code – tracciabilità del farmaco veterinario strumento di lotta all’antibiotico resistenza”.

Il tema è abbastanza complesso ma coinvolge gli allevamenti di tutto il mondo. L’azione sta nel comprendere e cercare di contrastare il fenomeno dilagante dell’abuso di farmaci veterinari che creano una farmaco resistenza all’interno degli animali da allevamento. Il convegno è stato moderato da Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente Ordine dei Farmacisti di Bari/Bat e componente 12a Commissione Igiene e Sanità al Senato. Gli onori di casa sono stati svolti dal sindaco Domenico Nisi che ha ringraziato gli organizzatori per aver scelto Noci quale luogo deputato alla discussione e augurato buon lavoro ai relatori.

«Pensate che il problema sia solo italiano? – chiede retoricamente Lettieri – la risposta è no, ma internazionale tanto che l’AIFA e il SSN sono attivi per difendere la legalità di farmaci molti dei quali purtroppo facilmente reperibili su internet. In qualità di moderatore vi comunico che farò tesoro dei contributi che riceverò in questa occasione e li porterò all’attenzione del Parlamento tornando a darvene conto». Sulla stessa scia il senatore Piero Liuzzi il quale ha posto l’attenzione sugli «organi democratici capaci di attività di controllo soprattutto sulla pirateria informatica su questi temi». Dall’intervento degli altri relatori è venuto fuori che vi è un abuso delle prescrizioni farmacologiche che supera il 60% in tutti i tipi di allevamento (equino, bovino, suino e ovino) regionale e al contempo che la Regione Puglia nel marzo 2016 ha recepito il piano nazionale di prevenzione.

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Sta quindi agli allevatori non farsi prendere troppo la mano. «L’utilizzo dei farmaci in allevamento non è questione di leggerezza e superficialità – è il richiamo del presidente regionale ARA Pietro Laterza – chiunque ha interesse che l’animale stia bene. Fortunatamente viviamo in una zona in cui gli animali pascolano allo stato brado e le aziende zootecniche sono gestite in ambito famigliare, facciamo conciliare lo stato di salute con i bilanci aziendali».  Dello stesso avviso è anche uno degli organizzatori Giuseppe Enrico: «bisogna intervenire sull’uso improprio dei farmaci perché questi produce resistenza. Il farmaco veterinario non deve più essere inteso come prodotto ma bensì come strumento di cura usato con scienza e coscienza come garanzia ai consumatori di prodotti senza tracce di antibiotici. Agli allevatori dico che il risultato economico viene valutato sulla qualità della produzione. L’abuso dei farmaci ha ricadute importantissime sulla salute umana tanto che il SSN ha messo su il dipartimento di prevenzione per controllare che non ci siano abusi. Torniamo quindi ad un uso consapevole del farmaco».

Il convegno ha significato essere una presa di coscienza da parte di allevatori e operatori del settore, ma il dibattito sembra destinato a rimanere aperto e prospetta tempi lunghi per una probabile risoluzione.