NOCI – Lo scorso 27 ottobre si è svolta presso la sede nocese della Confartigianato un’assemblea generale funzionale ad affrontare le principali tematiche dell’artigianato odierno, tra tradizione e progresso. Sotto la regia del presidente Antonio Quarato, gli artigiani locali hanno ragionato su alcune stringenti situazioni, quali la mancanza di manodopera e il persistere del mercato nero.
In prima istanza, dunque, si parte dalla forza essenziale ed imprescindibile qual è la manodopera, che sembra scarseggiare a fronte di un sistema scolastico di alternanza scuola-lavoro non realmente efficace. La prospettiva del lavoro manuale viene accantonata dai più, con i giovani che puntano a diventare medici, professori, avvocati, non ascoltando quelle che sono invece le esigenze proprie della nostra realtà territoriale. Come in un circolo vizioso che si autoalimenta, l’assenza di braccia di volenterosi giovani in bottega favorisce l’impiego degli extracomunitari e il proliferare del mercato nero, sorretto da logiche concorrenziali e una non rigorosa regolamentazione.
Altro punto consequenziale di rilevante attenzione riguarda i costi di gestione e di certificazione. Si punta infatti sul personale qualificato, ma l’acquisizione di tali certificazioni ha un costo notevole, così come altrettanto cavillosa e dispendiosa è la questione della documentazione necessaria all’artigiano per portare avanti la propria attività. Di fatto la modernità pone delle nuove sfide per l’artigianato, che si vede in bilico tra le novità del mercato e la volontà di portare avanti antiche e inestimabili tradizioni.