NOCI – Con tutto il rispetto per gli animali che non si sarebbero comportati come quegli “animali”, assolutamente non perdonabili per la loro giovane età, che a Manduria hanno infierito sul corpo di Antonio Stano, il pensionato di 66 anni deceduto all’ospedale dopo aver subìto in casa propria violenti assalti da parte di un branco di giovanissimi.
L’uomo è stato trovato in stato d’abbandono e soccorso dagli agenti della polizia ai quali ha raccontato di aver subìto diverse rapine a marzo ad opera di una banda di giovani senza scrupolo, alcuni dei quali di buona famiglia. Letteralmente terrorizzato dalle rapine e dagli atti di violenza subìti, l’uomo si era barricato in casa in stato di indigenza e degrado, immobilizzato su una sedia dalla quale non si muoveva da diversi giorni, senza nutrirsi. Non voleva aprire la porta di casa nemmeno ai poliziotti, che hanno dovuto faticare per convincerlo che erano lì per aiutarlo.
A segnalare il caso è stata una vicina di casa. Durante l’assistenza all’anziano, i poliziotti hanno anche raccolto la sua denuncia e il racconto delle diverse rapine subite durante il mese di marzo da parte di un gruppo di giovani che gli avrebbero portato via 300 euro. Dopo il ricovero in ospedale, le condizioni dell’uomo sono peggiorate sino alla morte. Subito sono scattate le indagini e in breve il cerchio si è stretto intorno a una banda di giovanissimi, per la maggior parte nati tra il 2001 e il 2002. Al vaglio degli investigatori ci sarebbero alcuni video, fatti circolare su «WhatsApp», in cui i giovani si riprendono mentre sottopongono la vittima ad atroci violenze. La vittima, secondo quanto trapelato, era stata scelta con cura perché mite e indifesa.
Leggendo il resoconto di quanto successo mi sono chiesto: MA IN CHE CAZZO DI SOCIETÀ’ VIVIAMO? Il fatto di essere minorenni, se da un punto di vista giuridico costituisce un trattamento privilegiato in caso di condanna, dall’altro, e precisamente dal punto di vista sociale è assolutamente preoccupante. E lo dice uno che da adolescente non è stato uno stinco di santo: motorino senza casco, guida senza patente ed altre infrazioni ma mai violenza nei confronti delle persone o cose. Purtroppo viviamo un momento socio-economico-politico in cui vi è assenza o “equiparazione” dei valori: rubare 300,00 miseri euro e maltrattare se non torturare un essere indifeso hanno avuto lo stesso valore. Ciò che colpisce ancora di più è un atteggiamento di disprezzo e “codarderia” nei confronti di una persona in difficoltà ed incapace di difendersi: di quei dodici ragazzi nessuno è stato capace di “uscire dal branco”.
In questi casi si fanno analisi sociologiche, intervengono i politici di turno e tante altre cazzate che dopo un giorno non le ricorda più nessuno. L’unica cellula in grado di sconfiggere tali atteggiamenti è la famiglia ma evidentemente nel caso di Manduria figli-merda non possono che essere stati generati da genitori-merda, altro che “buona famiglia”.