NOCI – Il Centro Destra Nocese in vista dell’appuntamento referendario fa le prove tecniche di “tavoli di concertazione”. L’occasione si è presentata in virtù del prossimo appuntamento referendario del 4 dicembre, infatti nei giorni scorsi, la locale sezione di CoR (Conservatori e Riformisti), ha promosso un incontro per la creazione di un tavolo che spieghi le ragioni del No. L’appuntamento è stato inoltre un tentativo di ricucire lo strappo creatosi all’indomani delle elezioni amministrative 2013 che ha sancito l’avvio di un’amministrazione programmatica, con NCD- Area Popolare che ha risposto picche e ha di fatto declinato l’invito.
Abbiamo chiesto al senatore Piero Liuzzi, un commento sull’iniziativa: «abbiamo registrato una sostanziale e vera convergenza sulle ragioni del No, sulle riforme del referendum costituzionale. Riforma che ci porta in un clima di pericolosità per la sopravvivenza e la salute della democrazia, in quanto annulla le funzioni del Parlamento, rendendolo di fatto soggiogato alle volontà del premier. Inoltre è giusto ricordare che non annulla il bicameralismo, anzi creerà una Camera e mezza, e quella mezza sarà rappresentata da consiglieri regionali, che una volta al mese faranno i senatori, una specie di “senaticchio”, creando un vero e proprio “papocchio istituzionale e costituzionale”. Il nostro intento è quello di riunire tutte le forze del centro-destra nocese, quello storico, quello moderato. La creazione di un tavolo unitario che possa promuovere una serie di iniziative pubbliche da tenersi nei prossimi mesi, propedeutiche alla spiegazione delle ragioni del No».
All’appuntamento dell’altra sera tenutosi presso la sede locale di COR, (promotori del tavolo) hanno partecipato i rappresentanti di UDC, Forza Italia, FdI-AN, ed anche i rappresentanti delle liste civiche che hanno partecipato alle scorse elezioni amministrative del 2013, ovvero Modello Noci, Noi per Noci ed Economia è Lavoro (che rappresenta gli artigiani e agricoltori). Assenti Ncd e Movimento Politico Schittulli.
Il tavolo come detto già dal senatore Liuzzi, si pone come obiettivi una serie di iniziative che saranno promosse per spiegare al proprio elettorato le ragioni del No.
Al tavolo, nonostante l’invito non ha partecipato nessun rappresentante della locale NCD Nuovo centrodestra Area Popolare, sezione locale che nei giorni successivi ha emesso un duro comunicato-stampa, comunicando che lascerà al proprio elettorato la libertà di coscienza sul voto del referendum.
Nel comunicato si legge: «siamo convinti che nessuna speculazione politica debba essere fatta su una tematica di tale portata. La modifica della Costituzione Italiana scritta dai nostri padri fondatori, come ogni tema referendario, interessa tutti i cittadini e va oltre le appartenenze politiche. Per una espressione più consapevole, spiegheremo ai cittadini sia le ragioni del “Si” che le ragioni del “No”, lasciando ad essi libertà incondizionata». Nel comunicato, inoltre si puntualizzano le ragioni del diniego alla partecipazione al tavolo nonostante “cortesemente invitati”, si legge infatti: «hanno impropriamente definito a mezzo stampa “tavolo di centrodestra”. Vogliamo essere chiari una volta per tutte. Il tema referendario non elegge nessuno, ma interessa tutti i cittadini. A quel tavolo andavano dunque invitati tutti i movimenti, incluso Movimento 5 Stelle, i partiti come Sinistra Italiana e persino quelle parti del PD, ove vi fossero, per organizzare insieme un eventuale fronte del “No”. Questo passaggio non è avvenuto e non ci è del tutto chiara la strategia, a questo punto politica, di COR…. Tuttavia la nostra sezione, non intendendo declinare il cortese invito ad ascoltare le posizioni referendarie, ha fatto espressa richiesta di stare al tavolo senza i convergenti di Morea-Marino al PD locale. La richiesta è stata prima tergiversata, infine negata”. Non sediamo a nessun tavolo con soggetti che hanno dato vita a questa strana amministrazione dell’inciucio politico. Fine dei giochetti».