NOCI – Ritornare alla terra in modo sostenibile e sostanziale. In un anno difficile per le coltivazioni e per i prodotti agricoli in generale, la Coldiretti di Noci ha comunque celebrato domenica scorsa, 20 novembre, la 66esima Giornata del Ringraziamento. Un anno dedicato ai legumi, bene primario e prezioso, nella difesa della tipicità pugliese come il cece nero di Acquaviva delle Fonti, la fava, la cicerchia, la lenticchia piccola di Altamura. I prodotti della terra pugliese che raccontano il lavoro quotidiano dei coltivatori nonostante la crisi, nonostante la contraffazione, nonostante tutto.
All’abazia della Madonna della Scala una platea di autorità civili e militari ha fatto da cornice agli agricoltori nocesi durante la celebrazione eucaristica officiata da padre priore Natanaele Fantini nell’ottica dell’enciclica “Laudato Sii” di papa Francesco per un’agricoltura sostenibile e diversificata. E poi la benedizione dei mezzi agricoli, i doni celebrativi tra i quali un agnello, e la solidarietà per le popolazioni terremotate del Centro Italia.
«Questa è la ricchezza a cui volgiamo lo sguardo, – dicono dalla Coldiretti locale – che invochiamo in questa giornata del ringraziamento, e che richiamiamo nell’anno internazionale dei legumi, un cibo tanto umile quanto importante. Questa visione complessiva sta ispirando opere concrete nella diversificazione dei modelli di produzione e consumo del cibo, come la rivalorizzazione dei mercati locali, l’inclusione dei soggetti socialmente deboli o svantaggiati nell’agricoltura sociale, le iniziative per la legalità e il recupero dell’attività agricola dei terreni confiscati alle varie mafie, l’impegno per la trasparenza dell’informazione ai consumatori. Quest’ultimo è un impegno formativo ed educativo indispensabile per una sana nutrizione che recupera la sobrietà delle tradizioni alimentari, apre spazi alla diversificazione a favore delle produzioni tipiche locali, risponde alle domande della società civile sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, del ciclo dei prodotti, con particolare riguardo al cambiamento climatico; richieste essenziali per rendere effettiva una responsabilità sociale d’impresa e un consumo responsabile all’altezza delle sfide dei tempi e del dono della terra e dei suoi frutti».
Un richiamo fondamentale alle istituzioni affinché il comparto agricolo non venga lasciato solo nella difesa dei prodotti e del made in Italy alimentare.