NOCI – La partita a Sindaco di Noci è stata caratterizzata da due diverse modalità di proporsi agli elettori: un “edificante” programma di opere pubbliche di Morea e il sogno di Nisi. Ha vinto Nisi, mettendo al centro due concetti cardine: Trasparenza e Condivisione. Dopo tre anni di governo innaturale queste grandi promesse hanno spesso sofferto, vacillato, fino a darsi alla macchia in alcune circostanze. Ma restiamo convinti che quando Nisi parlava di Trasparenza e Partecipazione ci credeva lui per primo. Se abbiamo dato credito alla rottamazione di Renzi, prima ancora al milione di posti di lavoro di Berlusconi, possiamo darlo anche al Sindaco Nisi.
Però, andando oltre le facili ironie, qui c’è un aspetto importante, la responsabilità. Abbiamo tutti goduto di un bel programma di eventi natalizi e sappiamo tutti quanto siano importati i servizi collettivi. Sono cose che ci coinvolgono, ma bisogna entrare nell’idea che queste cose ci appartengono, che ne siamo responsabili. Che Vittorio Lippolis o Antonio Locorotodo, o chi per loro, abbiano predisposto questi servizi ed intrattenimenti per la cittadinanza, poco importa. È stato fatto con soldi pubblici e può avvenire solo nel rispetto delle regole. È a loro discrezione se mettere una giostra di qua o di là, ma sapere quanto hanno speso per quell’iniziativa e fornire trasparenza e copia degli atti è un dovere. Sindaco Nisi, che ne dice, lo ripetiamo? Trasparenza egli atti e degli importi (i nostri soldi) è un dovere!
Purtroppo è increscioso vedere che c’è qualcosa di occulto. Ci perde tutta la cittadinanza nocese ai suoi stessi occhi e verso chi ci guarda da fuori; mentre la credibilità politica di un singolo, Domenico Nisi nella fattispecie, sarebbe solo un dettaglio. Sembra occulta la documentazione, gli importi, le coperture assicurative. Sia per una strada asfaltata con soldi pubblici e poi rimosso l’asfalto, sia per il programma natalizio. Vedere i consiglieri di Minoranza ostacolati nello svolgere il loro ruolo di rappresentanti dei cittadini, costretti a chiedere nuovamente per iscritto risposta alle loro interrogazioni già fatte mesi fa, è la mortificazione della vita democratica locale e delle istituzioni. Alla fine, passi l’assenza degli atti, passi l’assenza degli importi, passi la trasparenza nelle selezioni degli affidatari, passi che i nuovi assessori debbano fare scuola-gavetta a spese nostre. Ma come può passare il mancato impegno di un Sindaco, che tanto si era speso anche dai balconi, a rispondere entro i termini da regolamento alle interpellanze dei suoi cittadini?
Vogliamo credere ancora al Sindaco, vogliamo pensare che era distratto o troppo impegnato a scriversi qualche comunicato stampa, vogliamo pensare che ha messo in standby la Trasparenza e la Partecipazione solo per un attimo. Tutto questo vogliamo pensare, in attesa che arrivino subito risposte concrete, credibili e legittime. Quello che proprio non vogliamo pensare è che ci stia nascondendo qualcosa. I cittadini lo hanno votato, non lo meriterebbero.