NOCI – In un mondo comandato dal potere di internet, in una società in cui conta più la popolaritá virtuale che l’accettazione reale nella vita quotidiana, in un’era dove i social network occupano e preoccupano le menti, la violenza, la sopraffazione e l’aggressività online diventano purtroppo possibilità sempre più attuabili.
Si definisce “cyberbullismo” l’attacco continuo ed offensivo che si veicola attraverso la rete e che rappresenta ben il 34% del fenomeno più generale del bullismo inteso alla vecchia maniera. Esso si caratterizza per alcune peculiaritá salienti come l’anonimità dell’aggressore che può proteggersi dietro una identitá fittizia o di invenzione, come la velocitá con cui il messaggio (giustappunto in poche frazioni di secondo) può essere inoltrato ad un numero molto ampio di persone, come l’assenza di limiti spaziotemporali che non circoscrivono il fenomeno a certi momenti e a certi luoghi ma ne permettono la verificabilità ogni volta che la vittima si collega al web.
Cyberbullismo è l’insieme variegato di comportamenti inaccettabili per una societá che si possa definire educata e va dalle molestie alla denigrazione, dal trattamento illecito di dati personali all’inganno, per giungere fino alla minaccia di morte. E rientra in questa pericolosissima categoria anche il cosiddetto “sexting” ovvero la condivisione via internet di immagini o video a contenuto sessuale, fenomeno che troppo spesso oggi apre le notizie dei tg nazionali. Che sia per prendersi gioco di chi si considera “diverso”, che sia per passatempo o per dispetto, le conseguenze del cyberbullismo possono essere irreparabili: depressione, ansia, autolesionismo e persino suicidio.
Nell’ultimo anno la casistica è aumentata spaventosamente dell’8% e sará forse stato questo dato ad allarmare chi è ai vertici del potere a tal punto che, risvegliate le coscienze, sia stato approvato all’unanimità dal Senato il disegno di legge mirante a contrastare questa terribile realtà. Il ddl, che adesso dovrà tornare alla Camera, si dice volto alla prevenzione e all’educazione nelle scuole, alla rimozione dai siti del cyber aggressore da parte del gestore, alla convocazione del bullo over 14 insieme ai genitori da parte del Questore. C’è di più, l’argomento scotta troppo. Scelta convenzionalmente la data del 7 febbraio, questo sarà il primo anno nella storia a vantare la Prima Giornata nazionale contro il bullismo a scuola. L’obiettivo è la sensibilizzazione alla tematica nonché l’avvio di una serie di progetti misti all’adeguata formazione degli insegnanti. Il nodo blu è stretto.