NOCI – Lo scorso weekend, in occasione del Dama D’Angiò Summer Festival 2017, Noci ha ospitato due artisti di fama nazionale che hanno contribuito a mettere in risalto il nostro amato paese.
La manifestazione, svoltasi per quattro serate consecutive in Piazza Giovanni Paolo II, precisamente dal 22 al 25 giugno, è nata «dalla voglia di dare luce e risalto a quello che è il paese che amiamo e che vogliamo sia sempre più terra fertile per le nostre attività economiche e, soprattutto, punto fermo per i giovani che cercano svago e divertimento senza necessariamente spostarsi ogni volta fuori, con rischi e pericoli che ciò comporta», ha spiegato a LeggiNoci.it Domenico Goffredo, tra i promotori dell’iniziativa insieme a Gianni Mastropasqua, Donatella Guagnano, Vincenzo Conforti e il Comune di Noci che ha patrocinato l’evento.
Nel corso dei quattro giorni del festival sono state mescolate musiche popolari con le tendenze musicali del momento, come Hip Hop, raggae e R&B (Rythm and Blues), grazie agli ospiti che hanno intrattenuto il numeroso pubblico, a partire dai Tribemolle e i Tammorra Felice, per poi giungere agli artisti più attesi per il loro notevole successo riscontrato a livello internazionale: Don Joe, padre e fondatore dei celebri CLUB DOGO, e Mama Marjas e Don Ciccio, regina nazionale e internazionale del reggae.
Sabato 24 giugno il palco allestito in Piazza Giovanni Paolo II è stato calcato proprio da Don Joe, noto dj, produttore e rapper, conosciuto come uno dei migliori beatmaker e producer hip hop, che ha fatto ballare l’intera piazza fino a notte fonda. Domenica 25 invece, è stata la volta di Mama Marjas, un talento naturale, radicata nel reggae e con una solida cultura musicale alle spalle, che nelle sue canzoni racconta la nostra terra con forte passione, attraverso ritmi travolgenti che hanno entusiasmato tutti i presenti.
I numeri e il divertimento raggiunti in questa prima edizione sono stati molto soddisfacenti, rendendo orgogliosi gli organizzatori. «Noci merita questo e molto di più. Un po’ di buona cultura musicale non fa mai male. In futuro speriamo di avere più supporto dai “piani alti” perché solo insieme si potrà creare qualcosa di ancora più entusiasmante e coinvolgente» ha concluso Domenico Goffredo evidentemente soddisfatto.