NOCI – “I titoli di coda di opere audiovisive e film sono parte integrante dell’opera cinematografica. Il loro taglio parziale o totale, adottato da alcune emittenti, nella maggior parte dei casi per permettere l’invio di spot pubblicitari, è un atto irrispettoso nei confronti degli operatori cinematografici, delle componenti professionali, volontarie, logistiche e degli enti che hanno contribuito sul piano intellettuale, creativo e materiale alla realizzazione dell’opera cinematografica“. Lo dichiara all’AdnKronos il senatore dei Conservatori e Riformisti Piero Liuzzi, autore di un emendamento al Ddl Cinema, poi trasformato in ordine del giorno dal’Assemblea di Palazzo Madama.
“Gli artigiani del cinema, dalle oscure maestranze ai creativi, da chi si adopera per soddisfare al meglio le esigenze del set alle film commission ed agli enti locali che assicurano ospitalità alle troupe – sottolinea il parlamentare pugliese – da sempre sono gli antesignani del lavoro di gruppo che fa sistema, circuito virtuoso”. “Perché non evidenziarne, perciò, i ruoli preziosi per l’economia del film lasciando che i loro nomi scorrano in coda alla trama?” Si interroga Liuzzi. “L’ odg – conclude – impegna il governo ad vincolare le emittenti pubbliche e private ad attenersi al rispetto del principio di integrità dell’opera filmica, con la citazione del lavoro dei tecnici, dei creativi, delle maestranze e dei luoghi utilizzati. È un gesto di rispetto verso tanti professionisti, è un atto d’amore per il cinema“.