NOCI – Da ben due anni i nostri dirigenti e allenatori compiono sacrifici quotidiani, togliendo tempo alle loro famiglie e molto spesso rimettendoci denaro, affinché il progetto che ha visto la nascita del Futsal Noci vada avanti. Chi, meglio di chi è impegnato attivamente nell’ambito dello sport amatoriale, conosce le insidie legate all’organizzazione di un’intera stagione sportiva, tra gestione delle trasferte, coordinazione dei vari settori e dei rispettivi allenamenti settimanali. D’altronde si sa, chi decide di impegnarsi nel mondo dello sport amatoriale lo fa soprattutto perché spinto dalla propria passione, oltre che da idee e valori genuini. Alla luce di tutto ciò dispiace che gli sforzi di un intero club, tra dirigenti, staff tecnico e perché no, anche giocatori, possano essere messi in ombra da chi incappa nell’errore di trattare con estrema leggerezza avvenimenti che, se mal trattati, possono minare pericolosamente quanto di buono fatto da una società sportiva nel corso degli anni. A tal proposito ci teniamo a fare chiarezza sugli episodi raccontati in un articolo pubblicato dalla testata locale LeggiNoci in data 1 novembre 2017, nel quale a nostro avviso, ma anche secondo molti lettori, viene offerta la possibilità di leggere un resoconto di quanto accaduto dopo il triplice fischio di Noci Azzurri 2006-Futsal Noci, enfatico ed allo stesso tempo estremamente impreciso, oltre che sbilanciato.
Innanzitutto teniamo a precisare come l’espulsione di mister Giuseppe Lippolis sia stata sancita, non per un diverbio con un giocatore avversario, nella fattispecie l’espulso Giuseppe Casulli, bensì per essere entrato in campo senza l’autorizzazione del giudice di gara. Ci domandiamo inoltre il motivo per cui all’interno dell’articolo non venga fatto riferimento in alcun modo all’espulsione comminata ad un dirigente della squadra avversaria, o peggio, all’impazienza di un tesserato avversario che dagli spalti si è addirittura recato all’altezza del cancelletto delimitante l’ingresso in campo, inveendo contro alcuni giocatori del Futsal Noci, così come ci chiediamo come mai non sia stato fatto riferimento al tentativo di un tesserato del Noci Azzurri 2006 di porsi dinanzi agli avversari intenti a dirigersi verso i propri tifosi, restando immobile e cercando di impedirne i festeggiamenti. Inoltre non capiamo il motivo per cui nell’etichettare il Futsal Noci sia stato utilizzato il nome del presidente Morea e come mai, nel caso del Noci Azzurri 2006 non venga minimamente citata la figura del presidente Sabatelli. Questo ci lascia credere che chi abbia scritto l’articolo abbia deciso di puntare l’attenzione solo su determinati episodi, o peggio, che la partita non l’abbia per niente vista. Tutto ciò non può non lasciarci basiti, in quanto mina pericolosamente la professionalità che gli inviati di LeggiNoci hanno sempre lasciato trasparire, professionalità che ha sempre indotto la nostra società a porgersi con estrema trasparenza nei loro confronti, così come nei confronti dei colleghi di altre testate. Infine ci domandiamo il motivo per cui se nel primo dei due articoli relativi al derby dei campanili (pubblicato in data 30 ottobre 2017) figura la firma dell’autore, nel secondo articolo, tra l’altro estremamente delicato per quanto scritto e raccontato per i motivi sopra citati, non vi sia alcuna firma.Tutto questo ci lascia perplessi, oltre che profondamente amareggiati, ma siamo sicuri che LeggiNoci vorrà fare chiarezza su tali questioni rispondendo ai dubbi della nostra società, ma soprattutto ponendosi verso i propri lettori con la trasparenza che meritano.
Ufficio stampa Futsal Noci