NOCI – Chi ha detto che il dialetto è una lingua morta? Chi ha detto che a conoscere il giusto valore delle parole arcaiche dialettali sono solo gli anziani del paese? Invece il dialetto è una lingua ancora viva, fresca, giovane, pop. Ed è proprio “Dialetto Pop, lessico e folklore nei dialetti apulo-baresi”, che si intitola il nuovo appuntamento organizzato dal Centro Studi sui Dialetti in collaborazione con il Comune di Noci. Presentato in conferenza alla stampa locale il convegno si terrà il 16 aprile prossimo presso la sala convegni di via Pio XII.
Un programma vasto quello che si aprirà a partire dalle 18.30. Perché un centro studi sui dialetti apulo-baresi? «È l’avvio di un percorso di studio su un medesimo ceppo linguistico – spiega Mario Gabriele introducendo ai lavori di convegno – sul dialetto barese che non combacia con il limite territoriale della provincia. Similitudini si possono riscontrare anche nei dialetti di Cisternino e Mottola». Il centro studi punta ad allargare gli orizzonti di studio abbracciando i comuni che hanno affinità linguistiche di modo che, attraverso pubblicazioni, si possa partecipare agli eventi culturali di Matera 2019. «E per questo chiediamo la partecipazione di tutti gli amministratori» dice Mario Gabriele. Difatti è prevista la partecipazione del sen Piero Liuzzi, del sindaco Domenico Nisi e dell’assessore comunale alla cultura Lorita Tinelli.
Il prof. Giovanni Laera parlerà invece degli zoonimi (ovvero dei nomi derivanti dagli animali) come fattore dii arricchimento del lessico dialettale. Sarà compito di Caterina Ivone presentare invece i canti della tradizione popolare di Castellana Grotte «che poco hanno a che vedere con il castellanese stretto quanto piuttosto riconducibili ad un dialetto del sud-est barese» spiegano gli organizzatori. Maria Semeraro si occuperà invece di come gli antichi mestieri hanno dato origine a cognomi e soprannomi, «derivazione – spiega Laera – di quando i cognomi non esistevano». Paolo Vinella invece, prendendo spunto dagli studi di fine ‘800 dell’antropologo Antonio Carusio illustrerà le superstizioni di Putignano e l’evolversi della “medicina magica”. Spetterà al presidente del centro studi Mario Gabriele concludere il convegno parlando della figura del diavolo all’interno del folklore e del lessico nocese attraverso aneddoti, storie e leggende.