NOCI – “L’evoluzione del bullismo 4.0 è il cyberbullismo. La legge partita dal senato, poi alla camera era stata modificata con riferimenti penali. Non vogliamo questo, perché così si allontanerebbero di più i ragazzi dalla scuola. Noi vogliamo che la scuola possa dare ammonimenti e insieme alle famiglia portare i ragazzi sulla buona strada. La scuola ha il compito di educare”. Così la senatrice Angela D’Onghia, sottosegretario al ministero dell’Istruzione ha avviato il suo intervento a Bari nel corso dell’incontro su «Bullismo oggi, mobbing domani. Capire per tutelarsi nella società che cambia», “Speriamo – ha aggiunto la Senatrice – che in quarta lettura la legge abbia un iter veloce alla camera, perché c’è grande bisogno, e i dati sono allarmanti. La metà dei ragazzi italiani hanno subito bullismo o cyber bullismo, quest’ultimo ancora più pericoloso e difficile da individuare. I ragazzi lo tengono nascosto. Ad essere preoccupata oggi, deve essere tutta la società e non solo le famiglie. Mobbing e bullismo vanno affrontati riportando i valori sani nel percorso di vita di ciascuno di noi. Dobbiamo essere più educati, avere rispetto per le persone e per le cose e, ripartire dall’amore di stare insieme e volerci bene”.
L’appuntamento voluto dalla Cisl di Bari apre la stagione congressuale dell’organizzazione sindacale. Dopo i saluti istituzionali del dirigente dell’«Elena di Savoia», Carlo De Nitti, l’introduzione è stata del segretario generale della Cisl Bari, Giuseppe Boccuzzi. Poi sono intervenuti: Fernando Cecchini, Maria Letizia La Selva, dirigente compartimento Polizia postale Puglia; Domenico Maiorano, segretario generale Cisl Scuola Bari; Pietro Nigro dirigente medico psichiatra Asl Bari; Fulvia D’Elia sociologa della famiglia, Università di Bari; Serenella Molendini consigliera di Parità Regione Puglia; Laura Ruggiero: vicepresidente vicario Confindustria Bari Bat; Paola Romano assessore politiche educative e giovanili, Comune di Bari; Daniela Fumarola segretaria generale Cisl Puglia; Liliana Ocmin responsabile dipartimento Cisl donne giovani immigrati. L’incontro è stato moderato da : Tonia Sinisi coordinatrice Cisl donne Bari.
Daniela Fumarola segretaria generale Cisl Puglia ai giornalisti ha spiegato: “Al prossimo congresso confederale poniamo il lavoro e la persona al centro del dibattito Persona significa rispetto della sua dignità. Pensiamo che la persona debba potersi realizzare sapendo di poter contare su un tessuto sociale che non la metta a rischio. Questi fenomeni annientano le persone. Abbiamo il dovere di proteggerle nella comunità e nel lavoro”.
Il segretario generale della Cisl di Bari, Giuseppe Boccuzzi ha spiegato che: “Il bullismo e le sue forme più evolute come il cyberbullismo, che trovano nella rete il peggior campo di applicazione, per il 72% dei ragazzi rappresenta la maggior minaccia del nostro tempo. Anche qui a Bari è percepito come un pericoloso disagio collettivo e come un pericolo più grave della tossicodipendenza, della molestia da parte di un adulto o del rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile. Bari non è risparmiata da questi fenomeni che ne minano futuro e convivenze. In linea con il nostro terreno di impegno, al centro del quale ci sono la persona e il lavoro, alla vigilia della stagione congressuale abbiamo voluto un momento di confronto che metta in relazione due facce della stessa medaglia:mobbing e bullismo sono espressioni di una società in cui, di fatto, sono dominanti i valori della sopraffazione e dell’arbitrio del più forte sul più debole. E se cerchiamo di individuare i germogli del mobbing non è difficile trovarli nel bullismo. Chi fa mobbing, prima è stato un bullo, molto probabilmente. Tali modi di pensare e di conseguenza di comportarsi, sembrano avere un ruolo importante nella determinazione di una personalità patologica come quella borderline e vengono mantenuti anche in età adulta. Davanti a questo scenario un’organizzazione sindacale non può rimanere in silenzio né alla finestra”.
“Ogni 10 vittime di bullismo e mobbing, 7 sono donne e nel mobbing le prime vittime sono le lavoratici che decidono di diventare mamme”, sottolinea Tonia Sinisi, che guida il Coordinamento Donne della Cisl di Bari. “La promozione del lavoro femminile- continua la coordinatrice -passa anzitutto attraverso la rimozione degli ostacoli, la parità di trattamento e la tutela contro le discriminazioni. E tra gli ostacoli, appunto, mobbing e bullismo scatenano una subdola violenza che escludere dal contesto sociale e lavorativo la donna come soggetto protagonista. Con questa iniziativa vogliamo schierare, in modo deciso, la Cisl in una trincea fatta di analisi e denunce per un cambio culturale c he attraverso una forte opera di sensibilizzazione renda efficace quel cambio culturale vera garanzia di prevenzione nelle comunità educative come anche nei luoghi di lavoro, dove ci sono padri e madri potenziali vittime di mobbing come figli potenziali vittime di bullismo”. Conclude Sinisi: “Prevenzione, per noi sindacaliste, significa anzitutto consapevolezza. Ma sia chiaro, nessun indennizzo può ripagare vessazioni e umiliazioni derivanti da mobbing e bullismo”.