NOCI – Numeri gratificanti emergono dalla consultazione dell’Eduscopio, l’atlante dei migliori licei, istituti tecnici e professionali d’Italia redatto dalla Fondazione Agnelli. La definizione di “migliore” si basa sui risultati conseguiti dopo il diploma, dunque, nel primo anno di università, letti come diretta conseguenza della preparazione che la scuola secondaria ha fornito ai propri alunni. Tali risultati appaiono ottimi in relazione agli studenti del liceo nocese “Da Vinci – Agherbino”.
Innanzitutto, è di 84.6 il voto medio ottenuto alla maturità dai liceali nocesi che si sono poi iscritti all’università. Del totale dei diplomati, solo il 9% sceglie di non proseguire gli studi, rispetto alla media regionale dell’11%. Inoltre, solo il 4% delle matricole provenienti dallo scientifico nocese non supera il primo anno dell’università: anche in questo caso si tratta di un dato molto basso se confrontato con la media regionale del 9%.
Il “Da Vinci – Agherbino”, quindi, sembra fornire ottime basi ai diplomati, che riescono così a proseguire con successo i loro studi. Ma quali? Il ventaglio delle aree disciplinari selezionate è piuttosto ampio e diversificato e tale eterogeneità conferma la capacità del liceo nocese di formare i propri studenti non in maniera unidirezionale, ma garantendo l’acquisizione di conoscenze di base e lo sviluppo di competenze trasversali che permettono l’accesso ad ogni settore di studi.
Vediamo i dati nel dettaglio. Come naturale prosecuzione di un liceo scientifico, il 24,2% si iscrive ad una facoltà scientifica, il 18,7% ad una tecnica, il 18,1% ad una economico-statistica. Il 10,4% opta, però, per l’area giuridico-politica e in medesima percentuale sono gli studenti che scelgono l’ambito umanistico. Il 9,9% dei diplomati si è iscritto ad una facoltà sanitaria, il 3,8% ad una sociale; infine il 3,3% opta per il settore medico e l’1,2% per scienze motorie. Di queste matricole, inoltre, ben il 51,1% è iscritto all’Università di Bari e il 9,2% sono studenti del Politecnico barese. Il 4,9% sceglie, invece, il Politecnico di Torino, il 4,4% la Lum ed il restante 31,4% si distribuisce tra altre disparate università italiane.