È arrivata poche ore fa la conferma: il vaccino AstraZeneca «è sicuro ed efficace» contro il Covid-19 e non è associato ad un aumento di rischi di trombosi. A dichiararlo è l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, al termine di giornate di analisi e verifiche a seguito di alcune segnalazioni di rari eventi di trombosi in alcuni Paesi.
Via libera alla ripresa delle vaccinazioni con il farmaco anglo-svedese, poiché è emerso che i casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca «sono inferiori» a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata.
Di fatto, negli ultimi giorni si è verificata un’infelice confusione tra il nesso temporale e il nesso causale degli eventi. Si tratta di una lezione appresa da tutti sin dalla scuola primaria, ma da molti dimenticata. “Deceduto dopo il vaccino” è diverso da “deceduto a causa del vaccino”: nel primo caso la relazione è di carattere temporale, si può morire dopo aver fatto una passeggiata, ma non sarà stata, con buona probabilità, la camminata la causa del decesso; nel secondo caso vi è una relazione di causa-effetto, un evento determina l’altro. Bene, tutte le indagini effettuate, sotto la guida esperta di scienziati e ricercatori, hanno confermato che tale nesso di causalità non sussiste.
La redazione di LeggiNoci coglie l’occasione della rassicurante notizia, per diffondere alcuni dati ufficiali in merito. Partiamo dal principio, da una riflessione sui termini che hanno fatto improvvisa irruzione nel nostro lessico quotidiano, ma di cui spesso ignoriamo il significato. Con trombosi si designa un’alterazione patologica della circolazione del sangue, a seguito della formazione in un vaso sanguigno di un coagulo, detto trombo, che costituisce un ostacolo, bloccando parzialmente o totalmente il passaggio del sangue stesso. Tale processo è causa del 25% di tutti i decessi che si verificano ogni anno nel mondo. Recenti e accreditate statistiche affermano che soltanto in Italia si registrano circa 60mila nuovi casi all’anno di trombosi, ovvero 1.150 alla settimana, 166 al giorno. Vorrei sottolinearlo: centosessantasei al giorno.
Secondo i dati del sistema di vigilanza europeo degli eventi avversi “EudraVigilance”, al 10 marzo sono stati segnalati circa 30 casi di eventi trombotici in 5 milioni di soggetti vaccinati con AstraZeneca. La lettura di questi numeri rende evidente, anche ai meno esperti, che non vi è stato alcun aumento degli eventi trombotici in coincidenza con la somministrazione del vaccino. Del resto, l’attenzione sul farmaco anglo-svedese ha fatto dimenticare un dato: il rischio di trombosi è uno degli effetti gravi dello stesso Coronavirus. Infatti, quando il Covid-19 entra nel nostro organismo, il corpo si difende attivando la risposta immunitaria e rilascia nel sangue proteine chiamate citochine infiammatorie. Questo, in alcuni casi, può portare a «una tempesta di coaguli di sangue» e quindi anche alla trombosi.
Perché allora la sospensione delle vaccinazioni negli ultimi giorni? Bene, la risposta non la troveremo in Italia, dobbiamo spostarci in Germania. Qui, nell’ultimo periodo, si sono avuti 7 casi di trombosi cerebrale del seno venoso associata a trombocitopenia avvenuti in prossimità temporale con la vaccinazione. Questo tipo di trombosi cerebrale è, generalmente, meno frequente. Tale dato ha richiesto una serie di ulteriori controlli. Di fatto, il punto è che sta avvenendo una vaccinazione di massa, come forse mai prima nella storia. Nell’area tedesca le dosi somministrate sono 1.7 milioni e i casi di trombosi cerebrale sono 7. Quand’anche vi fosse una correlazione, la percentuale di persone che ha manifestato questo effetto collaterale è totalmente in linea con i dati di qualsiasi altro farmaco. Forse, sarebbe opportuno ricordare, che persino la comune aspirina può essere fatale per le persone anziane o con problemi cardiaci. Tutti i medicinali, nessuno escluso, possono determinare una sintomatologia grave in una piccola percentuale di soggetti, basta leggere un qualsiasi bugiardino.
Il problema sostanziale è che il vaccino è un farmaco particolare: lo assumiamo quando stiamo bene e se funziona tutto va come prima, senza vantaggi visibili. Non si assume quando si sta male, godendo poi della cura offerta, come ben spiegava il giornalista Francesco Costa. Ecco, questo sta inducendo molti a considerarlo come un rischio, evitabile. L’attenzione mediatica e la cattiva informazione ci sta portando a dimenticare il rischio reale: i quotidiani decessi per Coronavirus. I casi di trombosi in tre mesi di vaccinazione sono una trentina; solo nelle ultime 24 ore, soltanto in Puglia, si sono registrati 27 decessi per Covid.
Ci auguriamo che i dati riportati in questo articolo possano scacciare i timori ingiustificati. Le malattie infettive da sempre invadono il nostro mondo, ma la scienza ci ha permesso di difenderci. Come ricordava la senatrice statunitense Elizabeth Warren, vaccini come quelli per il morbillo e la polio hanno funzionato così bene che la memoria che noi abbiamo di queste malattie è svanita. La speranza è di poter dimenticare presto anche il Covid. L’unica arma in nostro possesso contro questo terribile ed infame nemico è la scienza e, dunque, la medicina: non sottovalutiamole, non bistrattiamole, ringraziamole.