NOCI – Finalmente una bella notizia. Una notizia di quelle che ci rende orgogliosi di essere italiani. Una notizia che non è solo una notizia: è una tra le conquiste più importanti del secolo destinata a scrivere pagine nei libri di storia.
Mercoledì 19 ottobre, il lander Schiaparelli è approdato sulla superficie di Marte. Una missione firmata Europa e Russia che segna una tappa scientifica di importanza inaudita.
Progettato e costruito dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) in collaborazione con la Thales Alenia Space Italia (Thales – Leonardo Finmeccanica), il lander si configura come un vettore altamente tecnologico pronto a raccogliere informazioni sul pianeta rosso in una discesa di sei minuti.
La missione ExoMars, costata 1,3 miliardi di euro, vuol essere un regalo tributario all’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, autore della prima mappa completa di Marte.
Un veicolo mostruosamente perfetto, una macchina potentemente intelligente: un viaggio, poi un atterraggio, poi ancora l’attivazione delle sonde per rilevare dati. Un’impresa molto articolata ma geniale. Così articolata e ambiziosa che forse risultava essere “troppo” anche per il progetto più minuziosamente concepito. I retrorazzi del lander infatti hanno funzionato soltanto per tre secondi, dopodiché il computer di bordo li ha spenti e il segnale si è interrotto a 50 secondi dall’impatto con il suolo. La supposizione immediata poi diventata conferma si è identificata in una semplice caduta al suolo del vettore. Tuttavia l’Esa ha sentenziato: “La missione è comunque un successo perché il suo obiettivo era avere una sonda in orbita e un test in grado di fornire dati e conoscenze scientifiche, e abbiamo dati e conoscenza”.
E in prospettiva della seconda fase della missione, prevista nel 2020, si attendono con ansia le prime chicche circa l’ambiente biologico della superficie, la distribuzione dell’acqua e la geofisica marziana.
(foto: fonte esa)