BITONTO – Nella mattinata di sabato 17 marzo personale della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri ha eseguito, congiuntamente, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Bari, Dott. Giovanni Anglana, su richiesta di questo Ufficio di Procura, nei confronti di 7 soggetti appartenenti a due distinte organizzazioni criminali, in contrasto tra di loro, operanti a Bitonto. Destinatari del provvedimento sono:
- COLASUONNO Francesco, 31enne;
- RUGGIERO Benito, 28enne;
- MENA Rocco, 30enne;
- RIZZO Michele, 45enne;
- LISO Cosimo, 23enne;
- SABBA Michele, 24enne;
- PAPALEO Rocco, 38enne.
Ai predetti, tutti già gravati da pregiudizi penali e di polizia, sono stati contestati, a vario titolo, i reati di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata; tutti aggravati dall’aver agito con il metodo mafioso, previsto dall’art. 7 D.L. 13 maggio 1991 n.152, convertito in Legge 12 luglio 1991 n..203.
Le indagini, coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia sono state avviate a seguito delle cruente sparatorie verificatesi nella mattinata del 30 dicembre 2017 nel centro abitato del Comune di Bitonto, culminate con la morte dell’anziana Annarosa Tarantino e con il ferimento del 21enne Casadibari Giuseppe.
Attraverso le indagini delegate alla Polizia di Stato ed all’Arma dei Carabinieri, è stato così possibile ricostruire quei gravi fatti, nel più ampio contesto di una faida criminale in atto a Bitonto, tra:
- il gruppo denominato “Conte”, operativo nella periferia urbana e precisamente nel complesso di case popolari di quella via Pertini;
- il gruppo denominato “Cipriano”, capeggiato dal pluripregiudicato Colasuonno Francesco 31enne, inteso “Ciccio Cipriano”, operativo nel centro storico del suddetto Comune;
entrambi attivi nel settore del traffico e della commercializzazione di sostanze stupefacenti, attraverso il controllo di piazze di spaccio ricadenti nei rispettivi territori di influenza.
Detti contrasti, datati nel tempo, hanno fatto registrare una recrudescenza nello scorso autunno 2017, a seguito della defezione di taluni esponenti del gruppo “Cipriano”, transitati nel rivale gruppo “Conte”. Di tale scissione si è avvantaggiata la consorteria attiva nella periferia cittadina, che ha così creato una enclave nel borgo antico, nella quale veniva immediatamente attivata una piazza di spaccio. Tale iniziativa criminale collideva con gli analoghi interessi del gruppo “Cipriano” che, fino a quel momento egemone nel centro storico bitontino, vedeva così minacciato l’indotto proveniente dal mercato degli stupefacenti.
In tale quadro, a partire dalla vigilia di Natale dello scorso anno, in un crescendo di episodi di violenza ed aggressioni, i due gruppi rivali si sono affrontati armi in pugno, fino alla giornata del 29 dicembre, allorquando, esponenti del gruppo “Cipriano” intimavano all’ex sodale Cosimo LISO (fratello del predetto Domenico), da qualche tempo, come il congiunto, transitato nel gruppo “Conte”, di abbandonare la propria abitazione nel centro storico. Tale minacciosa ingiunzione, provocava la reazione del LISO che, secondo gli accertamenti investigativi, nella prima mattina del 30 dicembre, con una prima azione armata, innescava, in un meccanismo di “botta e risposta”, una serie di azioni di fuoco per le vie di Bitonto, culminate con la tragica sparatoria a seguito della quale veniva mortalmente ferita la vedova Tarantino e ferito anche il giovane gregario del gruppo “Cipriano”, CASADIBARI Giuseppe.
Pertanto, nei confronti di COLASUONNO Francesco, RUGGIERO Benito, MENA Rocco, PAPALEO Rocco, SABBA Michele e LISO Cosimo, il GIP ha disposto la custodia cautelare in carcere, mentre nei confronti di RIZZO Michele, la custodia cautelare in regime di detenzione domiciliare.