Festa di San Giovanni: le origini e le tradizioni scomparse

NOCI – Oggi, 24 giugno 2016, ricorrono a Noci i festeggiamenti per San Giovanni, che iniziati già dalla scorsa notte con le armoniose serenate, culmineranno questa sera con l’usuale festa di quartiere.

Forse però, molti nocesi non sono a conoscenza delle origini del culto per questo santo. Si tratta di una tradizione molto antica risalente alla seconda metà del ‘500, quando nei pressi della contrada denominata San Giovanni Battista, venne fondata una cappella sotterranea in suo onore, grazie al primicerio Scipione Sisto, che nel 1595 costruì nella stessa contrada una casa, sulla quale porta d’ingresso è presente un’epigrafe visibile ancora oggi.

La cappella, costruita su imitazione del sepolcro di Cristo e delle grotte catacombe, divenne il luogo segreto d’incontro tra i sommi Pontefici e i cristiani nel periodo delle persecuzioni, e rimase aperta al culto fino agli inizi del Novecento. Oggi, non vi è più traccia della cappella poiché è stata demolita.

Da secoli oramai, si svolge in Largo San Giovanni e lungo via Vittorio Emanuele II la festa di San Giovanni, l’unica sagra rionale sopravvissuta fino ai nostri giorni, a differenza di tante altre tenute in vita fino agli anni cinquanta. Le antiche usanze, conservate fino ai nostri giorni, che da sempre arricchiscono questa simpatica festa di quartiere sono la bassa musica, la quale a suon di flauti e tamburi girano per le vie del paese sin dalle prime ore del mattino; un gruppo musicale che si esibisce sul palco allestito sul marciapiede di via Vittorio Emanuele II, e il tipico palo della cuccagna, lo spettacolo più atteso della festa, che in passato durava anche più di un’ora, in cui numerosi giovani tentano di arrampicarsi su un palo cosparso di grasso per raggiungere il premio situato sulla vetta.

Tempi addietro però, la festa prevedeva tante altre belle iniziative che intrattenevano i nocesi nel corso dei festeggiamenti. Appuntamento fisso era la processione che accompagnava il santo per le vie cittadine la sera del 24 giugno, e la rassegna delle cantine con il festival dei vini, occasione per degustare del buon vino ed esporre torchi, botti e suppellettili antichi. Inoltre, nel 1976 fu realizzata la nuova statua del santo e fu introdotta una gara sportiva cronometrata, al trotto di mezzi cavalli e pony, svoltasi intorno all’estramurale, al termine della quale si attribuivano i premi ai vincitori.

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Infine, era tradizione concludere i festeggiamenti con tipici e divertenti spettacoli pirotecnici, come “u sorce e a gatte”, i “fabbri all’incudine” e la “corsa al ciuccio”, che i fuochisti non sono più riusciti a replicare.

Anche l’usanza delle serenate ha origini antichissime, e nonostante sia stata interrotta per un po’ di tempo, ci ha pensato la “Pro Loco” di Noci nel 1986, a riscoprire questa tradizione locale giunta in tal modo anche a noi, organizzando una “Notte di serenate” fissata per la sera del 23 giugno, in occasione della vigilia della festa di San Giovanni Battista.

Forse con il passare del tempo le tradizioni andranno man mano scomparendo perché la società andrà avanti, ma l’importante è lasciarne vivo il ricordo, affinché un giorno qualcuno possa ritrovarne le tracce e riportare alla luce queste antiche usanze.

 

(In copertina: foto dal libro “Noci, percorsi storici nel centro antico” di Pasquale Gentile)

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