NOCI – Quando l’amore per il proprio lavoro e la determinazione nel realizzare i propri sogni s’incontrano, il risultato non può che essere straordinario. A testimoniarlo è Francesco Cinquepalmi, giovane chef nojano, ma nocese di adozione, che a soli 28 anni ha già raggiunto numerosi traguardi, acquisendo fama e stima a livello mondiale.
Francesco sognava di diventare chef sin dalla tenera età, perciò decise di intraprendere gli studi alberghieri dove ha avuto la possibilità di svolgere stage e fare le prime esperienze lavorative, cominciando proprio da una pasticceria vicino casa. Una prima importante esperienza l’ha vissuta ad Ancona, dove grazie ad uno chef della struttura in cui lavorava, nel 2008 vi è stato il primo approccio con le competizioni, partecipando per la prima volta alle olimpiadi di cucina svoltesi a Erfurt, in Germania.
Dopo aver accumulato numerose esperienze tra Germania, Svizzera e Italia, ha deciso di tornare in Puglia, iniziando a lavorare presso una grande masseria nocese. Ma ciò che lo lega a Noci è molto più grande e prezioso. Infatti, Francesco, oltre ad un forte sentimento che lega il suo cuore a Noci, ha confessato di nutrire per il nostro paese un grande affetto. «Ho collaborato e collaboro tuttora con molte strutture nocesi per l’organizzazione di eventi e per l’enogastronomia nocese. Sono fiero di essere un nocese d’adozione perché sono stato accolto benissimo da tutti e felice di collaborare con gli imprenditori nocesi, dai quali acquisto sempre i prodotti che utilizzo nelle competizioni perché sono di prima qualità».
Nel corso degli anni il giovane chef ha partecipato a numerosissimi concorsi, collezionando un medagliere di tre ori e due argenti. Nel 2017 ha vinto il titolo di campione d’Italia, ricevendo la possibilità di partecipare, ad ottobre, alle selezioni europee del Global Chefs Challenge svoltesi a Praga, dove ha rappresentato l’Italia. Qui, ha dovuto concorrere alla vittoria con cuochi provenienti da tutto il sud Europa, ma alla fine si è guadagnato il primo posto, ottenendo il via libera per rappresentare il sud Europa, e in particolare l’Italia, nella finale che si terrà a luglio in Malesia.
In Malesia Francesco si troverà di fronte a 19 chef provenienti da tutto il mondo. Vi saranno ben 20 nazioni a confronto che dovranno preparare un menù a 4 portate per 12 persone, comprensivo di un aperitivo, un antipasto, un secondo e un dessert, in sole tre ore e mezzo. Le pietanze realizzate dovranno contenere alcuni prodotti standard messi a disposizione dall’organizzazione, arricchendo poi ogni piatto con la propria fantasia. Il 50% del voto finale è rappresentato dal gusto dei piatti presentati, per la restante parte si tiene conto della pulizia, dell’aspetto del piatto e dell’etica professionale dello chef.
«Le nazioni più forti con cui mi confronterò sono sicuramente quelle del nord Europa, come Svezia e Norvegia, che presentano abbinamenti e cotture al top, oltre alle nazioni asiatiche, come Singapore e Thailandia, che hanno molta praticità manuale. È sicuramente una grande opportunità. Non è una competizione semplice ma ho una gran voglia di farla. Sento la responsabilità di rappresentare l’Italia nel mondo quindi mi allenerò al meglio per far bene lì» ha raccontato a LeggiNoci Francesco.
Dunque luglio sarà un mese molto importante per il giovane chef, che solo dieci giorni prima della tanto temuta e desiderata finale mondiale, dovrà affrontare un’altra forte emozione, pronunciando il fatidico sì alla sua dolce metà, la quale non poteva che essere nocese. «Sono due eventi grandi che però si fanno una sola volta nella vita e che voglio affrontare nel migliore dei modi. Questo sarà un anno impegnatissimo. Abbiamo già iniziato gli allenamenti che saranno oltre 40 da qui a luglio, consistenti nel fare tutto quello che si fa in gara, migliorando ogni giorno i piatti realizzati. Dopo la finale continuerò a lavorare ad Alberobello, dove tuttora esercito la mia professione con lo chef Pier Luca Ardito, allenatore dell’associazione italiana cuochi. Come progetto futuro, vorrei spingermi nel diventare titolare di me stesso».
A conclusione, Francesco ha voluto lasciare un messaggio a tutti i giovani che, come lui, vogliono intraprendere questa strada lavorativa: «Io amo il mio lavoro e tutto quello che faccio, amo il mondo della cucina, amo tutti i miei sacrifici. Se si vuole intraprendere questo lavoro bisogna avere la consapevolezza di doverlo fare come si deve. Bisogna sapere che si entra in un mondo dove c’è un’etica, un regime, a volte anche rigido, che bisogna rispettare. Avere un titolo è un punto in più ma non si diventa il più bravo di tutti. C’è sempre umiltà e voglia di imparare anche quando diventi il campione del mondo. È un mondo fatto di pregiudizi e tanta gelosia, ma è magico, ti regala emozioni e soddisfazioni che conservi in eterno. Se si svolge con passione il proprio lavoro si riceverà sempre risultati positivi, perché qualunque mestiere si faccia l’importante è metterci sempre il cuore».