NOCI – Grandinate spot ad ondate improvvise e violente sulle province di Bari e Taranto, secondo quanto segnala Coldiretti Puglia. Lunedì sera è toccato a Noci, dopo che gli effetti del clima impazzito si sono abbattuti negli ultimi giorni su Martina Franca, Mottola, San Basilio e Palagianello. Ortaggi, grano e ultime ciliegie ancora sugli alberi hanno subito il colpo di grazia, dopo neve e gelate di febbraio e marzo che hanno danneggiato pesantemente anche gli ulivi nelle province di Bari, BAT e Foggia.
“Pioggia incessante, allagamenti, grandinate hanno messo a dura prova le campagne pugliesi, dove l’eccezionale ondata di maltempo sta pregiudicando sia le attività di raccolta che di messa a dimora delle colture”, dice Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia. E’ stato potenziato il servizio di assistenza tecnica alle aziende – aggiunge Coldiretti Puglia – per la difesa delle colture dalle avversità meteoriche e per il supporto alle scelte operative aziendali, mentre “lo Stato è debitore – denuncia Cantele – nei confronti degli agricoltori pugliesi di milioni di euro per il mancato versamento dei contribuiti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne”.
“La burocrazia fa più danni delle calamità – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – dove a rischio, oltre ai fondi comunitari, è un sistema di prevenzione all’avanguardia in Europa che andrebbe potenziato ed incentivato, considerato che gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto al sostegno alle polizze assicurative. Per questo sono necessarie immediate misure straordinarie per allineare i pagamenti, superando le inefficienze della macchina pubblica che non possono ricadere sulle imprese”.
Secondo Asnacodi, infatti, si tratta della prima emergenza agricola del nuovo Esecutivo, perché i problemi dell’economia reale incombono sulle spalle degli agricoltori che dopo mesi di attesa devono ancora riscuotere milioni dall’Agea controllata dal Ministero delle Politiche Agricole per gli anni 2015-2016-2017 per le polizze assicurative contro i danni causati dal maltempo. A questo si aggiunge lo spreco di soldi degli agricoltori che sono costretti a pagare decine di milioni di interessi passivi per anticipare i contributi attraverso i consorzi di difesa.
Sono quasi centomila gli agricoltori che secondo la Coldiretti hanno stipulato polizze assicurative incentivati dallo Stato che ora non sta rispettando gli impegni.