NOCI – Appena il mese scorso tutti i giornali locali avevano riportato la notizia dell’avvistamento a Noci del furgone della produzione di “Alessandro Borghese – i 4 Ristoranti”, programma televisivo di cucina in onda sulla piattaforma Sky. La notizia, presa con scetticismo dai nocesi, ha trovato giusto riscontro giovedì 13 luglio, giorno in cui è andata in onda la settima puntata della quarta serie del programma tv.
Tra i protagonisti vi è anche lo chef nocese Francesco Laera del ristorante Fè sito in via Giulio Pastore a Noci. A seguito della messa in onda della puntata abbiamo chiesto proprio a lui lumi circa l’esperienza con il mezzo televisivo. «Sono stato contattato dalla redazione di Sky ad inizio gennaio e mi hanno proposto di partecipare a questo tipo di programma che trattava della cucina in un trullo. Dopo due mesi mi hanno ricontattato per confermare la partecipazione. Le riprese si sarebbero dovute svolgere dal 1 al 4 giugno ma per un problema tecnico si è decisi di anticipare dal 30 maggio al 2 giugno. Sono stato contento di aver partecipato anche se mi rendo conto che forse l’alta ristorazione potrebbe non essere ben compresa dai telespettatori perché l’alta cucina è aperta a tutti ma non è per tutti».
Insieme allo chef nocese hanno preso parte alla puntata altri tre chef tutti di Alberobello ovvero, Gianvito Matarrese del ristorante Evò, Marianna Rotolo dei Trulli Panoramici, e Davide Girolamo del Trullo d’Oro. Che tipo di rapporto si è instaurato con i suoi colleghi durante le riprese? «Gianvito lo conoscevo già, ci eravamo incontrati un paio di volte, ed è una gran bella persona; Marianna Rotolo non la conoscevo e ho criticato molto la sua cucina; Davide non lo conoscevo perché anche se dicono che il suo ristorante ad Alberobello sia un’istituzione, purtroppo non frequento molto la città dei trulli. Comunque una bravissima persona, lo chiamavamo “il vecchio” fuori dalle telecamere perché era il più grande tra noi chef partecipanti. Inoltre ho conosciuto anche un’altra brava persona che non è una chef ma è brava in pasticceria ed è la mamma di Gianvito Matarrese, una donna squisita, una bellissima persona veramente».
Dalla puntata emerge un tuo carattere molto forte. «La puntata ha sottolineato un mio lato caratteriale molto forte e deciso che mi proviene dalla disciplina del karate che ho praticato per tanti anni sin da bambino. Questa disciplina mi ha insegnato molto: ad essere preciso, scrupoloso, avere cura dei dettagli, ma soprattutto rispetto, per gli altri e per la cucina che rappresenta la mia professione. Una filosofia di vita più che uno sport che riverso nella mia attività dove gli alti standard qualitativi, mi obbligano a cancellare dal vocabolario il “qb” (quanto basta ndr) perché un grammo in più o in meno di un qualsiasi alimento può contribuire a variare il sapore del piatto».
Alla fine il vincitore di puntata è lo chef alberobellese Gianvito Matarrese. Ti ritrovi con la votazione attribuita dai colleghi e quella finale di Borghese? «Si dai, alla fine è un gioco. Tranne per qualcuno che ha fatto strategia è stata una bella esperienza portando il nome di Noci in tutta Italia. Porto a casa anche lo strepitoso 8 di Alessandro Borghese alla mia cucina».
Lo chef pluripremiato nocese è sempre attivo. Martedì 18 luglio sarà impegnato a Matera per un’ulteriore data dello Charming Italian Chef e forse prossimamente sarà coinvolto in un altro programma televisivo nazionale.