Il lavoro: argomento dalle molteplici facce

NOCI – E’ cronaca di questi giorni l’iniziativa degli istituti superiori di Noci denominata “allenarsi per il futuro”. Leggendo superficialmente il titolo dell’incontro ho pensato a qualcosa che avesse a che fare con lo sport ma poiché la mia attenzione era stata catturata ho continuato a leggere ed ho scoperto che si trattava di una iniziativa sponsorizzata dalla Bosch, fornitore leader e globale di tecnologie e servizi, e dalla Randstad, agenzia che si occupa di conoscere le esigenze del mercato e di unire le aspettative di chi cerca e di chi offre lavoro.

Mario Forti
Mario Forti

I qualificati relatori hanno posto l’accento su alcuni temi quali: 1) l’importanza di compiere scelte professionali corrispondenti alle proprie attitudini  “allenando” il proprio talento per raggiungere l’obiettivo personale; 2) il grande valore del lavoro di squadra e del senso di responsabilità; 3) il buon auspicio di considerare la sconfitta e il successo come risorse da utilizzare per rimotivarsi; 4) il puntare sempre all’obiettivo, anche nei momenti in cui esso sembra offuscato; 5) Interessarsi a tutto, imparare il più possibile, coltivare tanti interessi, imparare le lingue.

Tutti argomenti pienamente condivisibili fino al momento in cui … non è previsto l’intervento del fattore umano; ed a questo punto la situazione si complica: siamo dal parrucchiere, una non più giovane signora in attesa della messa in piega si vanta, al cospetto di altre signore in attesa, del fatto che il figlio avesse rifiutato un lavoro di €. 1200,00 mensili poiché “… doveva spostarsi di 15 Km da casa” e soprattutto “perché E’ LAUREATO”. Sicuramente è comprensibile il cuore di mamma che vede nel figlio il supereroe ma quel figlio non avrebbe dovuto declinare l’offerta. Non dico che bisogna accettare qualsiasi cosa ma dico semplicemente che bisogna partire da qualche parte, poi col tempo le occasioni si presentano, si vanno a cercare.

L’argomento si presta a tantissime considerazioni ed ha tantissime sfaccettature: lo sfruttamento, l’esodo di giovani talenti verso l’Europa (non più la stessa Italia), l’uso-abuso degli ammortizzatori sociali, il lavoro nero e mille altre questioni attinenti. Avendo personalmente usufruito delle opportunità offerte da Sviluppo Italia che prevedevano un finanziamento di piccoli-medi progetti per metà a fondo perduto e metà a tasso agevolato ritengo che la pubblica amministrazione potrebbe fare molto e non solo quella statale, anche quella locale, iniziando ad allestire degli spazi (visto che il patrimonio immobiliare comunale risulta essere corposo) da attrezzare con un minimo di scrivanie e computer da concedere in comodato per qualche anno a giovani che hanno idee lavorative. Uno spazio dove sviluppare l’dea che mi piacerebbe definire “il giardino delle idee”.

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