NOCI – Da Ferragosto avevamo deciso di trascorrere il Capodanno a Roma, coi due amici: Stefano Impedovo e Gesù Santuzzo. Mentre visitavamo un presepe in via della Conciliazione dei ragazzini ci hanno sfidato a calcetto. Sfida accettata! Siccome Impedovo ha una gamba di legno si è messo in porta, io tuttocampista e Gesù in attacco. E niente, abbiamo perso subito. Quelli giocavano nella primavera della Lazio. Impedovo poi che si distraeva guardando un gruppetto di tifose Svedesi e Gesù non ha fatto nemmeno un goal (“o sbagliet pur nu rigor”).
A fine partita una bella donna, tale Mary Meddlen, scambiando Gesù per Stefano Impedovo (hanno la stessa barba, stessa capigliatura e tutti e due camminano trascinandosi un po’…), gli si aggrappa al braccio e prova a tiralo a sé, strattonandolo. Apriti cielo! Gesù “già purtev a sust, t’nev a nervatur”. Aveva sbagliato il rigore, ci aveva fatto perdere la partita, insomma era nervoso ed ha perso la pazienza. Per liberarsi dalla stretta di Mary Meddlen ha usato le maniere forti.
Fin qui poco male. “U fatt ca jè”, purtroppo un passante stava facendo un video ed ha pubblicato su Facebook tutto l’accaduto. E mentre noi tre eravamo in una trattoria, a bere vino e mangiare abbacchio e lenticchie, sui social montava una polemica pazzesca. Tutti quelli che erano senza peccato, e nullafacenti, lanciavano il loro primo commento. Su per giù pretendevano le scuse da Gesù (cosa che ha fatto), ma partì pure un processo all’intenzione. Nessuno voleva che Gesù provasse emozioni e sentimenti. Magari sarebbe pure dovuto cadere faccia per terra, e porgere poi l’altra facciata.
Sulle prime abbiamo continuato a bere e mangiare, senza badarci troppo. Solo io, tra una portata e l’altra, sono andato a sbirciare i profili dei commentatori. Come al solito, a commentare erano solo persone perbene, gente colta, educata e di successo. Gente che non bestemmia mai, non mente, non dice parolacce e non si arrabbia, mai! Insomma, solo persone accomodanti e comprensive. Purtroppo quella sera erano particolarmente eccitati e si misero a scagliare post contro Gesù. Come detto, noi, da buoni amici, abbiamo proseguito con frutta, dolce, caffè ed ammazza caffè. Incuranti dei social siamo tornati nel B&B “La Capanna” e ci siamo addormentati.
In tutta questa storia l’unico ad aver il diritto di recriminare sarebbe Stefano. Infatti lo scambio di persona gli ha fatto perdere una occasione buona quella sera. Ma lui, da gran signore che è, e con modi gentili, ha rivolto a Gesù queste semplici parole “Crist ma, a prossima volt taggh’t a berb, e i capidd pur, cussì nun g scheng n’ssun”.