NOCI – Questa è la storia di un branchetto di ladruncoli, che per anni hanno imperversato nei portafogli, nelle borse, nei cassetti, negli armadietti, nei bancomat e nelle case dei polli. Piccoli bulli di quartiere, che minacciavano truffavano e la facevano sempre franca. In apparenza il loro stile era impeccabile, ben vestiti ed onorabili. Volpini con qualche titolo comprato, poco più ignoranti delle capre (non me ne vogliano queste ultime), al pari dei lupi, i loro mandanti e protettori.
Poi un giorno i lupi vecchi incapparono in una tagliola, che li mise fuori gioco per un po’. E per non essere sbranati dagli animali più grossi dovettero svuotare le casse e pagare altri lupi, iene e sciacalli. Sai come è il detto, tanto va la gatta al lardo che… ci snellisce il conto in banca!
E così si creò un vuoto di potere, finché entrò in scena il Leone, che ripristinò la legge e rimise un po’ di cose a posto. I polli ritornarono alla serenità. A quel punto però la catena dei ladruncoli, dai lupi alle volpi, fino ai volpini, iniziò a sbraitare, accusando il leone di ogni malefatta. Un classico, come fanno i buoi quando chiamano cornuto l’asino. Secondo voi, quando i volpini non hanno più potuto mettere le mani in tasca ai polli, a chi si sono rivolti? Ma al lupo, certo, il quale ha risposto, purtroppo non posso farti nulla stavolta, ho un piede nella tagliola e sono intento a liberarmene.
In questa storia di polli, volpi e lupi, due cose sono certe: primo, il lupo perde il pelo ma non il vizio di mangiarsi i polli; secondo, se siete polli, tenete a distanza i lupi, che si stanno riorganizzando per tornare più forti di prima.