NOCI – C’è aria di trasformazione politica a Noci, a vedere un certo nervosismo crescente. La considerazione viene dalla risposta concitata del presidente Morea al tazebao, della Sezione NCD-Area Popolare di Noci, che solleva una critica politica al presidente del consiglio Stanislao Morea. E risposta è stata, con pochi e sorprendenti contenuti politici, e qualche stimolo sociologico. Dal punto di vista comunicativo è evidente un linguaggio poco fluido, non sempre lineare, che mostra varie asperità e discontinuità. Si nota un certo nervosismo di fondo. Strano, Morea è sempre stato una persona attenta ed ha avuto oltre un mese per rispondere. Analizziamo gli spunti più evidenti.
Politicamente: la trasformazione politica e il rinforzo di immagine a Paolo Conforti.
Sul piano politico appaiono evidenti due aspetti. Il primo è la sponsorizzazione che Morea fa alla sinistra locale. Sui palchi si scambiavano accuse, i comunisti davano dei mafiosi al PDL di Berlusconi e Morea chiamava falliti i comunisti. Dopo due anni di perfetta divisione degli incarichi tutto è cambiato. Morea dice “un governo locale … retto da una maggioranza programmatica in pari dignità”. Pari dignità dunque. Quell’alternanza e differenza valoriale rivendicata dai palchi, una volta sulle poltrone è diventa “pari dignità”. Questa è una “trasformazione politica” importante. Come farebbe oggi il centro destra, o la stessa Forza Italia, a riprendersi un elogiatore della sinistra? Morea ha voluto rafforzare il concetto, sentendo il bisogno di tirarsi dentro il PD: “il PD insieme agli altri gruppi ha sottoscritto con noi un accordo programmatico su obiettivi e presupposti chiari”. Per la gioia di Rifondazione Comunista.
L’altro aspetto è più sottile, ma altrettanto forte. Morea era chiamato a rispondere dalla sezione locale di NCD, invece ha risposto direttamente a Paolo Conforti, peraltro calcando la mano sul piano personale. Così facendo ha dato una visibilità ed una importanza a Conforti degna di un leader politico, forse oltre il meritato. Ne ha in pratica implicitamente riconosciuto, a livello locale, una valenza significativa. Puoi temere ed attaccare qualcuno solo nella misura in cui questo è importante. Registriamo quindi (Morea sembra tenerci molto) il rinforzo di immagine e l’accresciuta rilevanza politica di Paolo Conforti. Forse lo sapeva da tempo. Quel 5% di voti di Conforti alle scorse amministrative ha consentito a Morea di conquistarsi almeno una poltrona, perché diversamente non ci sarebbe stato nemmeno l’anatra zoppa.
La rabbia. È umanamente comprensibile che essere messi sotto i riflettori della critica è seccante, ma chi sa fare politica sa anche restare composto. Come ha insegnato l’esempio di Donato Bruno e come tuttora agisce Piero Liuzzi, che con sorriso fa sempre buon viso a cattivo gioco. Morea invece è andato dritto dritto sul personale, non curante del mittente, che era la sezione locale di NCD-Area Popolare, ed è andato, con una certa “rabbia”, a squalificare l’individuo. I passaggi di rilievo sono stati le allusioni all’”utilizzo” che si fa della politica e alla spregiudicatezza che si oppone all’onestà. Fa strano una discesa a questo livello, Morea è persona intelligente, che evidentemente necessita di più allenamento a tenere la leadership. Piero Liuzzi potrebbe essere un buon riferimento formativo. Ad ogni buon conto, nell’interesse della collettività e del rispetto delle leggi, se Morea è a conoscenza di particolari irregolarità, farebbe bene a segnalarle agli organi competenti.
La debolezza politica. Chi si aspettava una serena o piccata risposta politica da parte di Morea ai contenuti e alle questioni poste da NCD è rimasto un po’ deluso. I tempi lenti di risposta, la modalità e il tono della risposta, la decisione di svalutare la controparte (“NCD-Area Popolare di Paolo Conforti & C”), ma soprattutto la necessità di non firmarsi nel comunicato, ma chiedere “l’aiutino” a Marino Gentile (che poco ha a che fare con NCD), a Vittorio Lippolis (che sarebbe bene si dedicasse solo al lato tecnico di assessore), a Mastropasqua, ad Anna Martellotta, a Paolo D’Onghia e persino a Paolo Negro (spesso latitante e comunque distante dai modi della strana maggioranza), è un evidente segnale di debolezza. Nel mostrarsi compatto ha forzato la mano a ruoli (consiglieri e assessori) che erano estranei ai contenuti e di certo non destinatari delle domande di NCD.
Nelle asperità del comunicato, ad onor del vero, e spesso con tono sprezzante, qualche risposta politica si è letta, ma sia il gusto che il retrogusto della risposta, comunicativamente parlando, lasciano la sensazione di volerla buttare in rissa.
E meno male che la gente era stanca delle polemiche e della rissa politica.