Il segretario Alemanno saluta Noci, dal 2 novembre sarà a Brindisi

NOCI – Lealtà, efficienza e condivisione sono i tre valori etici più importanti del Segretario generale Giuseppe Salvatore Alemanno che in questi gironi sta sbrigando le ultime pratiche istituzionali prima di passare le consegne al vice segretario generale a Maria Teresa Scalini, comandante della Polizia Municipale di Putignano. E’ giunto il momento di congedarsi dopo otto anni, valigie pronte per il trasferimento a Brindisi dove dal prossimo 2 novembre, ricoprirà l’incarico di Segretario Generale. Questi sono giorni intensi, prima dell’inizio di una nuova “vita” professionale. Una nuova ed interessante esperienza che è “figlia” del lavoro svolto a Noci e a Putignano. Nonostante gli ultimi molteplici impegni accetta di buon grado l’intervista di Leggi Noci. Un intervista confidenziale, un “A tu per Tu” che mescola il giurista-funzionario e l’uomo Alemanno.

Ci riceve nel suo studio sito al primo piano di Palazzo di Città, con cordialità e simpatia una stretta di mano e ci fa accomodare. La nostra attenzione è rapita dal poster raffigurante un leone che campeggia sulla parete alle spalle della sua scrivania, l’impressione è che il “Re della giungla” domini la stanza, “sono doppiamente Leone, sia per segno zodiacale che per ascendente- ci dice- “mi rappresenta abbastanza”.

 Segretario Alemanno, stanno scorrendo i titoli di coda, ci vuole raccontare quella che è stata la sua esperienza professionale sia a Noci che a Putignano?

Sono stati otto anni importanti, potrei, dirvi banalmente edificanti e interessanti. Otto anni in cui ho cercato di svolgere al meglio il mio ruolo. Tappe importanti per la mia lunga carriera professionale.  Non mi piace fare bilanci o consuntivi ma penso di potere andare via sereno sapendo di avere dato un contributo chiaro e onesto per la crescita di Noci e di Putignano. A Noci, nella fattispecie ho apprezzato la politica, essendo un paese fucina di personalità politiche importanti che si impegnano quotidianamente per il bene comune. Provo una punta di amarezza, poiché lascio tanti amici, tante belle persone, ma vado via sereno sapendo di non avere rimpianti, sapendo di avere dato un contributo importante per la crescita dei due comuni.

Quale è stata, se c’è stata in questi anni di permanenza, “la patata bollente” che le è capitata tra le mani? 

Nessuna difficoltà in particolare, ma una serie di questioni delicate impegnative e importanti. Riprendendo la metafora del tubero da lei citata ecco l’unico dispiacere riguarda “l’Unione dei Comuni” che attualmente, mi passi la battuta è una patata bollente che in questo momento si sta raffreddando. Nonostante l’impegno profuso in questo momento è cristallizzata, bloccata.  Come giurista, a mio avviso ritengo che rappresenti un momento oggettivo di sviluppo e di futuro per le amministrazioni come questa e specie per Putignano.

Oggi che si congeda confidenzialmente, ponendosi in modo critico e asettico ritiene di avere sempre operato al meglio o si rimprovera qualcosa, in sintesi pensa di avere assolto al meglio il suo ruolo istituzionale? Si addebita qualche rimpianto particolare?

Nulla di particolare forse avrei desiderato essere maggiormente presente sul territorio, una maggiore presenza fisica, purtroppo ricoprendo il doppio incarico è stato un limite ma anche un arricchimento penso, per l’impegno profuso per le due città. Onestamente non ho rimpianti avrei voluto riscontri e soluzioni in tempi più “smart”. Oggi Il mondo viaggia veloce.

Segretario lei ha avuto rapporti sia con l’amministrazione Liuzzi che con l’attuale targata Nisi. Con quale dei due sindaci è entrato meglio in sintonia?  

Non voglio essere diplomatico e le risponderò con la massima sincerità Il rapporto è stato ottimo entrambi. Due persone differenti con personalità diverse. Più “pubblico” Liuzzi, meno pubblico più defilato, quasi nell’ombra, ma solo apparentemente Nisi. Sicuramente, e lo affermo senza piaggeria due ottimi sindaci, entrambi innamorati del proprio paese, che ho avuto modo di apprezzare. Nisi è stato un po’ più “sfortunato” amministrare oggi non è affatto facile il momento è difficile.

Quale eredità lascia al suo successore?

Un comune in buone condizioni, non le migliori dato il particolare momento che stiamo vivendo, ma sicuramente un comune attivissimo, nonostante i trasferimenti statali sono quasi a zero e un comune deve sopravvivere autonomamente attraverso i tributi, in questo la normativa non consente iniziative. Chi verrà dopo di me si troverà in condizioni di scarsità di personale, ma avrà modo di lavorare anche in senso positivo.

Prima di salutarci un ultima domanda: definisca con un aggettivo “l’uomo” Alemanno.

Perbene. Un uomo normale che tende ad essere una persona perbene, forse non sempre ci riesce, ma si impegna quotidianamente per riuscirci.

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