NOCI – Esistono tre categorie di persone: quelli che mangiano il sushi da sempre e per onesto apprezzamento, quelli che mangiano il sushi perché è fashion farlo e quelli che il pesce crudo proprio non riescono a digerirlo. Che sia per curiosità, per conformismo o per capriccio, sono davvero tanti gli italiani che negli ultimi anni si sono avvicinati alla cucina giapponese. I ristoranti orientali proliferano ad una velocità impressionante e se vuoi gustarne i piatti devi perfino prenotare il tuo posto a sedere qualche giorno prima.
Per i meno esperti ricordiamo che chiamasi “sushi” quella pietanza a base di riso che viene servita assieme al pesce, a uova, ad alghe e a vegetali. Trattasi di un alimento estremamente fresco e leggero, un cibo sfizioso, qualcosa che la nonna rabbrividirebbe solo a guardare.
Ma oggi mangiare il sushi fa fighi, fotografarlo e postarlo sui social ancora di più. Senza dubbio, fatta eccezione per i palati fini che lo considerano una vera ed irrinunciabile droga sin da quando non lo considerava nessuno, la stragrande maggioranza delle persone lo richiede in quanto cool. E fa tendenza non perché è buono, ma è buono perché fa tendenza… e la differenza è abissale.
Noi italiani, nati a cresciuti nella terra della pizza e delle orecchiette, abbiamo imparato a discriminare sapori sottili e asettici, o forse abbiamo soltanto fatto finta di farlo. In ogni caso siamo disposti a spendere ingenti quantità di euro anche solo per sentirci un gradino più su alla massa: sì, perché il sushi non possono permetterselo tutti e sfamarsi di qualcosa non alla portata di chiunque conferisce già di per sé una posizione di élite.
Sashimi, nigiri, hosomaki, uramaki, temaki… fatevene una ragione, se non sapete il significato di questi termini, non siete nessuno.