“Il tempo che resta”: teatro, musica e immagini in memoria della Shoah

NOCI – Anche quest’anno si è dimostrata ricca di riflessioni, emozioni e contenuti la seconda edizione de “Il tempo che resta”, un’iniziativa promossa dall’associazione lLuminares, in collaborazione con il Comune di Noci, che nelle giornate di venerdì 26 e sabato 27, in occasione del giorno della memoria, si è sviluppata all’interno del Chiostro di San Domenico con numerose attività volte a non dimenticare le atrocità subite dagli ebrei durante il periodo nazifascista.

La prima giornata ha visto come protagoniste le scuole, con l’attenta partecipazione degli alunni degli Istituti Comprensivi nocesi Pascoli-Cappuccini e Gallo-Positano e del Comprensivo Angiulli-De Bellis di Castellana Grotte, che hanno dato vita a varie rappresentazioni accomunate da un unico filo conduttore rappresentato dalla Shoah.

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In particolare, le classi quinte, sez. C e D, della scuola Cappuccini, hanno dato vita ad una performance artistica dal titolo “Il rifugio segreto”, mettendo in scena il periodo di segregazione di Anna Frank attraverso le pagine del suo diario. Invece, Le classi 2^C e 3^D dell’istituto Pascoli hanno realizzato due lavori, rispettivamente “Bambini della Shoah”, “Le donne che si sono distinte durante la seconda guerra mondiale”. A seguire, la classe 3^F del Comprensivo castellanese hanno presentato un lavoro riguardante la migrazione attraverso lo storytelling e un’installazione artistica.

Il primo incontro si è concluso con l’esibizione degli alunni di terza media della scuola Gallo che si sono impegnati nell’esecuzione di alcuni brani musicali e nella lettura di riflessioni sul tema della memoria.

La seconda serata invece, è stata incentrata sulla storia che, negli anni delle deportazioni, ha unito alcune donne ad un luogo molto vicino a Noci. Si tratta di Masseria Gigante, nota a tutti come la “Casa Rossa”, uno stabile sito ad Alberobello che negli anni della guerra ha rappresentato il centro di detenzione di antifascisti, fascisti, ebrei e jugoslavi anti-italiani.

Infatti, titolo della serata è stato proprio “La Casa Rossa- Le Signorine”, nome con cui si fa riferimento a cento donne che, nel gennaio del 1947 furono condotte dal Centro di Fossoli di Carpi, un ex lager utilizzato durante la guerra per smistare i deportati ebrei destinati ad Auschwitz, al Campo di Alberobello.

Il numeroso pubblico presente ha avuto l’occasione di conoscere, attraverso una performance multimediale nella quale parole, musica e immagini si sono fuse, la storia di queste donne. Le voci recitanti di Fulvio Falzarano e Dora Intini, avvolte dalle note emesse dalla viola da gamba di Vito Maria Laforgia, hanno riprodotto nel dettaglio ogni scena narrata, facilitando l’immaginazione degli uditori grazie al testo scritto da Francesco Terzulli, storico di storia locale.

Inoltre, la performance è stata arricchita dalla proiezione di alcune foto della Casa Rossa scattate da Clara Putignano, una delle autrici, insieme ad Arianna Ancona, del progetto fotografico riguardante il medesimo edificio, che per l’occasione è stato esposto in sala e i cui scatti ritraggono alla perfezione ogni angolo di questo grande immobile che ha ospitato tantissimi ebrei.

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