NOCI – Inizia tutto mercoledì tre gennaio alle ore 11.10: mamma, giovincella di 81 anni, cade accidentalmente in casa e si frattura il femore della gamba sinistra. Subito soccorsa da noi figli, necessariamente tutti e tre data la mole, la facciamo sedere in attesa del 118. E qui comincia l’odissea: 12.07, 12.47,12.49 nessuno risponde. Quando ormai ero risoluto a chiamare i Carabinieri alle ore 12.53 una voce tutt’altro che gentile e cortese mi sottopone ad un interrogatorio che ritengo di aver superato egregiamente in quanto chiude dicendo: “le mando un ambulanza”!
Dopo nemmeno dieci minuti arriva l’ambulanza con personale molto gentile e disponibile e portano la paziente a Putignano; e qui continua l’odissea. Triage (che poi non capirò mai perché usano termini stranieri laddove siamo stati la culla della civiltà con la nostra lingua italiana, da Dante Alighieri in poi …) super affollato con la conseguenza che la barella è stata parcheggiata all’ingresso del pronto soccorso per due ore. Verso le 15 viene chiamata la signora Minoia e cominciano le visite con esito di frattura del femore con conseguente ricovero in reparto ortopedia. Un reparto strutturalmente fatiscente e inaspettatamente semivuoto!
Ci dicono che per questo tipo di infortunio si deve operare presto ed acconsentiamo all’intervento per l’indomani facendo i dovuti scongiuri. Il giorno dopo, fatta tutta la preparazione per l’intervento (digiuno ed altro) alle 16.00 ci comunicano che viene rimandato a lunedì otto gennaio perché “… ci sono stati problemi in sala operatoria”. Cioè prima era urgente e poi lo rinvii di quattro giorni! Questa esperienza mi ha fatto toccare con mano lo stato disastroso della nostra Sanità: quello che dovrebbe essere un diritto ineludibile e consacrato nella carta costituzionale diventa una roulette russa: ci vuole l’aiuto del cielo perché sulla terra stiamo messi male.
La costruzione del mega-ospedale Monopoli-Fasano, la cui aggiudicazione dei lavori sembra essere avvenuta in questi giorni, viene indicato come la soluzione dei problemi in soli tre anni. Io credo vi sarà un enorme spreco di risorse pubbliche con ricorsi al Tar, revisione prezzi e quant’altro che porteranno tangenti a pochi ed un allungamento dei tempi imprevedibile ma certo. Nel frattempo le strutture esistenti andranno in degrado e noi cittadini ne pagheremo le conseguenze. A confermare questo stato di cose è giunta in questi giorni la notizia degli sprechi della “sanitaservice”, una società della ASL che si occupa di determinate questioni attinenti la sanità. Ci vuole una rivoluzione dal basso partendo dal quattro marzo.