Domenica mattina, l’8 ottobre, la Villa Comunale di Noci si trovava in uno stato di totale incuria. Incivili, nella notte, hanno abbandonato incuranti cartacce per terra, decine di bottiglie di birra sparse, bottiglie di plastica vuote e buste di patatine abbandonate. Una scena deprimente, considerando che fino a 30 anni fa, la Villa Comunale era il più bel giardino pubblico di Noci, curato da un custode e un giardiniere dipendente comunale. È tempo di riflettere sulla situazione attuale e trovare il modo di ritornare a valorizzare questa importante risorsa verde.
La Villa comunale rappresenta una parte fondamentale del patrimonio pubblico della città. Di talché, non può essere in alcun modo tollerato l’atteggiamento di incivili che incrementano lo stato di incuria e abbandono cui versa la Villa. La presenza di cartacce, bottiglie di birra e rifiuti vari trasmette un messaggio di mancanza di rispetto e responsabilità nei confronti di questo spazio verde. È importante sanzionare gli incivili, ma è altrettanto importante chiedersi cosa sia cambiato nel corso degli anni e come sia stato perso il rispetto per la Villa. Fino a 30 anni fa circa, la Villa comunale rappresentava un gioiello di Noci, un’oasi di tranquillità e bellezza. Un custode e un giardiniere dipendente comunale si prendeva cura della manutenzione quotidiana dell’area verde, assicurandosi che tutto fosse pulito e in ordine per i visitatori. I cittadini potevano godere di una passeggiata piacevole tra alberi secolari, prati verdi e aiuole fiorite. Era un luogo di svago e di ritrovo per diverse generazioni.
La domanda che sorge spontanea è: perché non ritornare a quel passato glorioso? Ripristinare la figura del custode e del giardiniere dipendenti comunali potrebbe essere un primo passo verso il recupero della bellezza e dell’integrità della Villa Comunale. Questi professionisti avrebbero il compito di monitorare e mantenere pulito il parco, prevenendo l’abbandono di rifiuti e cartacce. Inoltre, sarebbe importante coinvolgere i cittadini nella salvaguardia di questo spazio pubblico, sensibilizzandoli sull’importanza del rispetto e della cura dell’ambiente.
Perché investire, dunque, nella cura della Villa comunale? In primo luogo, il parco diventerebbe nuovamente un punto di riferimento per Noci, dove trascorrere del tempo libero in un ambiente piacevole. In secondo luogo, una Villa comunale ben curata potrebbe attrarre turisti, promuovendo l’economia locale attraverso il turismo e le attività commerciali circostanti. In terzo luogo,, l’attenzione verso l’ambiente e l’igiene pubblica darebbe un’immagine positiva di Noci come paese attento e rispettoso.
Recuperare il passato glorioso della Villa potrebbe essere possibile grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale e, soprattutto, all’educazione dei concittadini verso la salvaguardia dell’ambiente. Riportare la figura del custode e del giardiniere significa riportare le bellezza cui godeva la Villa un tempo ed ad una manutenzione costante nonché risolutiva. Queste azioni, benché siano fondamentali per riportare la Villa al suo antico splendore e farne un simbolo di orgoglio per la città di Noci, devono essere accompagnati da comportamenti civili da rispettare per una convivenza più sostenibile. Solo in questi termini si potrebbe rendere la Villa Comunale un luogo di bellezza e tranquillità per le generazioni future.
In conclusione, riportata al suo antico splendore, andrebbe intitolata al Sindaco Antonio Ricco. Difatti, nel 1946 fu Ricco a volere la riqualificazione della Villa comunale attribuendole l’aspetto di giardino grazie al giardiniere Fulvio Tassani.