NOCI – Questa settimana il nostro IN&OUT lo dedichiamo a due fatti importanti accaduti negli ultimi giorni. IN gli storici locali Pasquale Gentile e Piero Intini che hanno tentato di dipanare la districata matassa a proposito dei festeggiamenti per il 7° centenario della Chiesa Matrice. OUT senza il minimo tentennamento va all’amministrazione comunale per come ha impostato il rapporto lavorativo con l’addetto stampa.
IN – La presentazione alla stampa della bozza di programma sui festeggiamenti del 7°centenario della chiesa matrice dal titolo “1316-2016 Il paese, la chiesa: dalla leggenda alla storia ha sin dalla diffusione della notizia, ha lasciato spazio alle polemiche sulla reale fondazione del casale che poi diventerà Noci e quella della fondazione della chiesa. Sulla vicenda due esperti hanno cercato con competenza di spiegare la vicenda. Pasquale Gentile noto storico di casa nostra spiega come la storia e le leggenda vanno spesso a braccetto, la confusione sulla datazione della chiesa matrice non è databile al 1316. Al nostro giornale ha infatti dichiarato” quella data è pura invenzione retaggio del modo di fare storia nel Seicento, è frutto di fantasia. Al popolo che non sa leggere e scrivere si racconta una novella fantastica che narra le vicende di un principe”. Poi affrontando la questione con e soprattutto analizzando con documenti la vicenda, Gentile ci illustra che la “storia” dice altro, la verità e che la chiesa di Noci già esiste nel 1180 ed è intitolata a Sancta Maria de Nucibus ed intorno ad essa si forma il primo nucleo di case. Quindi per Gentile, documenti alla mano Noci e la fondazione della chiesa devono essere retro datati. Lo storico con il giusto piglio ricorda a tutti che Noci vanta un importante “premio di storia locale” e in virtù di ciò non può permettersi il lusso che una leggenda “sconvolga la storia e i suoi documenti”, si interroga e tira le orecchie a coloro che hanno generato confusione. Piero Intini rivendica i festeggiamenti e sottolinea che la cosiddetta leggenda, se di leggenda si tratta, non può essere supportata da una chiara documentazione afferma infatti “non me la sento di affermare a priori che la narrazione sia tutta un invenzione può succedere che qualche elemento sia stato mutuato dalla realtà”. Delle due versioni anche a noi pensiamo che si possa senz’altro raccontare e perché no “festeggiare” una leggenda. Che la festa abbia inizio.
OUT – Che per il sindaco Nisi non fosse un momento favorevole ne avevamo avuto sentore, vedi la vicenda lago Milecchia, con la sua “faccia imbarazzata” finita sulla tv nazionale grazie al servizio di Striscia la Notizia, se in quel caso le responsabilità vanno ripartite stavolta ci ha messo del suo per rimanere coinvolto nel patatrac che ha generato egli stesso nominando Alessandra Neglia al ruolo di addetto stampa del Comune di Noci. La notizia ha suscitato clamore allorquando si è appreso che la neo addetto stampa lavorerà gratuitamente. Apriti cielo, social impazziti e la discesa in campo “nientepopodimenoche” dell’Assostampa di Puglia che ha immediatamente emanato un comunicato stampa chiedendo all’amministrazione comunale di Noci la revoca immediata della decisione assunta poiché ritenuta “offensiva per la dignità di tutti i colleghi”. Inoltre Bepi Martellotta presidente di Assostampa, testualmente nel comunicato stampa scrive “abbiamo assistito a procedure di selezione pubblica cucite su misura per il predestinato di turno ma non credevamo di doverci trovare dinnanzi al reclutamento di lavoro nero da parte di un sindaco”. A noi l’idea di immaginarci il sindaco Nisi nelle vesti di novello “padrone” con tanto di scudiscio in mano che favorisce la “schiavitù del nuovo millennio”, con tutta la fantasia di cui siamo capaci non riusciamo proprio a materializzarla. Invitiamo fin d’ora il buon Domenico Nisi quantomeno alla chiarezza sulla vicenda e soprattutto che retribuisca la brava Alessandra Neglia che “c’ha pur sempre famiglia” Ahiaahiaahaiiii.. Sindaco su faccia il bravo.. che le costa!