NOCI – In&out il meglio e il peggio della settimana questa volta premia l’operato di don Maurizio Caldararo e l’organizzazione per la festa in onore della Madonna di Lourdes. Out invece il partito di FdI-An, appena nato è già diviso al suo interno.
IN – Questa settimana la nostra scelta del podio è per Don Maurizio Caldararo.
Pollice su poiché gli va riconosciuto il merito di avere con la solita “verve” ed intraprendenza organizzato la festa in onore della Madonna di Lourdes in modo nuovo ed originale. Grande successo hanno riscosso le luminarie in grado di illuminarsi a ritmo di musica (una grande genialata) poiché è stata la grande novità. A Noci non si era mai vista prima. Personalmente siamo un po’ perplessi sulle note de Il Volo, ma nessuno è perfetto. Per il “Magnificat” , esterniamo una totale standing-ovation. Disquisizioni canore a parte, torniamo ad occuparci di quel “vulcano” di idee che è Don Maurizio. Dal suo ritorno a Noci (inizio anni duemila era vice parroco alla Chiesa Madre)dopo il lungo soggiorno in quel di Turi, come parroco della Chiesa del SS. Nome di Gesù (da tutti meglio conosciuta come la Chiesa dei Cappuccini) si è imposto all’attenzione dell’intera cittadinanza e dei suoi parrocchiani per diverse iniziative aggregative che hanno lasciato il segno. La straordinaria sfilata di Carnevale dello scorso anno che regalò ai bimbi nocesi un fantastico pomeriggio all’insegna dell’allegria e del divertimento, va certamente ricordata. Cosi come vanno sottolineate le tante serate estive organizzate presso l’oratorio Don Bosco. Che fosse un prete “ diverso” i nocesi se ne resero conto fin da subito. Dal suo arrivo a Noci, il suo essere “presente “ accompagnato dall’allora fido “sacrestano” il buon Arcangelo, nei posti più disparati della “movida mangereccia” nocese e nelle calde serate estive seduto ai tavolini di un qualsiasi bar all’aperto, presenza che all’epoca fece storcere il naso a qualche rappresentante del clero e ad alcuni fedeli ed integralisti abituati ad un altra tipologia di prete. Quelli per intenderci che vestono ancora con la “sottana nera”. “L’abito non fa il monaco” recitava un vecchio ma sempre attuale adagio. Don Maurizio è un prete dei nostri giorni è un “prete 2.0” per intenderci, un prete che svolge, e bene, la sua opera pastorale, la sua missione, la sua vocazione sacerdotale, fra e tra la gente realizzando al meglio secondo noi l’ opera di evangelizzazione. Don Maurizio con il suo aspetto bonario è l’amico della porta accanto, quello su cui puoi sempre contare , sempre disponibile verso il prossimo, a lui non importa mica se sei bigotto, cattolico praticante oppure un miscredente qualsiasi. Lui è sempre presente e sempre all’erta , vigile ad occuparsi del prossimo. Lui, grazie ad iniziative all’apparenza discutibili, riesce ad essere parte attiva del messaggio cristiano mettendo in pratica il consiglio del Papa: di “uscire dalle chiese e diventare preti di strada” per stare con la gente, pronto all’ascolto e alla risoluzione dei piccoli, grandi problemi quotidiani di noi nocesi. Bravo Don Maurizio, con il tuo esempio quotidiano, starti alla “larga” poiché è comodo professarsi “atei”, diviene impresa ardua.
OUT – Scusateci ma questa settimana il nostro pollice verso è tutto per quello che sta accadendo a Noci in seno a Fratelli d’Italia –Alleanza Nazionale. Domenica 7 febbraio Dino Mansueto è stato eletto coordinatore del circolo nocese. Unica candidatura, quindi ergo normale e conseguenziale la sua elezione. Elezione avvenuta quasi per acclamazione, applausi a scena aperta, abbracci e baci, calorose strette di mano, tripudio generale e hip hip hurrà. Buon lavoro al nuovo coordinatore e volemose bene. Un giornale locale ( non presente con nessun inviato all’evento) sibillinamente esce con un” pezzo” molto dettagliato su quanto accaduto e sulle lotte intestine. I presunti mal di pancia , diventano coliche importanti e si traducono nel comunicato stampa inviato a tutti i media nel fine settimana. Magda Amatulli, Italo Colucci coordinatore uscente (è giusto ricordarlo)Alessandro Laera, Rocco Lopinto, Francesco Panetta e Nadia Pinto sono i firmatari del documento “schoc” . I fantastici SEI, in merito all’elezione di Dino Mansueto ci fanno sapere,(riportiamo testualmente) ”sorta di messinscena orchestrata ad hoc, dove tutto era già stato deciso” e poi il fatto che Mansueto abbia ricevuto l’appoggio dei vertici regionali e provinciali del partito crea difficoltà ai sei che nell’assemblea al momento di proporre le proprie candidature sono li fermi cristallizzati, non muovono un arto , non proferiscono parola, per poi, però, “strombazzare” ai quattro venti che l’elezione di Mansueto denoti “ la mancata fiducia e sostegno” verso di loro. Per finire il grande capolavoro: giammai abbandoneranno il partito ma come testualmente riportiamo scrivono “Il motivo che ci spinge a restare all’interno del partito come “opposizione”, è quello di credere in un partito di centrodestra che lotta per valori fondanti come la famiglia e la difesa della vita, e non ci stiamo ad essere tacciati come fascisti”. Dulcis in fundo affermano “non possiamo fare altro che lavorare concretamente dall’interno del partito con la correttezza che ci ha sempre contraddistinto”. L’ultimo passaggio per noi, che pensiamo di avere decriptato bene il pensiero dei “The Fabulous Six“, suona più come un avvertimento al “ Fascista” Dino Mansueto, e si traduce con “ti renderemo la vita impossibile”.