In&Out: il meglio e il peggio della settimana

La redazione del quotidiano locale LeggiNoci ha deciso di ridar vita alla Rubrica “In&Out”, avente cadenza settimanale, al fine di informare i lettori sull’evento che, a nostro dire, può essere considerato “IN” e su quello definibile “OUT”, verificatisi sulla scena locale, nazionale e/o internazionale.

• IN = Giovedì, 28 aprile 2022: una data emblematica, destinata a rimanere ben salda nella mente di ognuno di noi come un vero e proprio “spartiacque” per aver segnato, nella società odierna, un “prima” e un “dopo”.
Questa settimana, infatti, una grande vittoria per tutti è stata, finalmente, raggiunta anche in Italia: quanto sancito dal Codice Civile viene considerato illegittimo giuridicamente per quel che concerne il cognome dell’affiliato. Pertanto, la Corte Costituzionale esplica che, d’ora in avanti, alla nascita, il bambino “erediterà” automaticamente non più solo il cognome paterno, bensì anche quello della madre. Tale situazione non rappresenterà la prassi solo nel caso in cui i due genitori, in accordo, decidano di attribuire, al nascituro, soltanto il cognome di uno dei due.
Si supera, pertanto, definitivamente una prerogativa sociale, figlia di un retaggio culturale antico sulla concezione della famiglia, che ha ormai le più variegate forme. Tramonta così, finalmente, la potestà maritale, anacronistica e lesiva dei diritti delle donne, non più coerente con la tanto agognata ed auspicata parità di genere, alla base di un costrutto sociale odierno fondato su concezioni maschili e maschiliste.

• OUT = Oggi, domenica 1° maggio, Giornata dedicata ai lavoratori, la redazione di LeggiNoci vuole concentrare il proprio “focus” su un increscioso episodio verificatosi proprio questa settimana.
Tale episodio si è concretizzato in uno degli stabilimenti torinesi della nota azienda di commercio elettronico statunitense, Amazon, l’“internet company” più famosa al mondo, i cui guadagni, nel corso dei vari lockdown pandemici, hanno raggiunto cifre che in pochi sarebbero in grado di leggere.
In una di queste aziende, qualche giorno fa, una lavoratrice è stata cronometrata, e sanzionata, per aver trascorso circa 20 minuti in bagno. È stata sanzionata perché i suoi tempi fisiologici non erano in linea con quelli stabiliti dal grande magnate del commercio. In nome di pacchi pronti in tempi record e in nome di una produzione attiva giorno e notte, a non fermarsi è, soprattutto, la corsa del profitto. In una società in cui lo “status” di una persona è direttamente proporzionale al numero degli zeri presenti sul proprio conto-corrente, il prezzo del “lavoro a tutti i costi” è sempre e solo uno: il diritto dei lavoratori. Del tutto annientato.
Siamo certi che, in questa giornata, ci sia qualcuno o qualcosa da festeggiare?

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