NOCI – Al fine di far conoscere e tramandare l’arte sartoriale e di valorizzare il lavoro artigiano, lo scorso 26 marzo, all’interno del chiostro di San Domenico, si è svolta la IX edizione del concorso Manichino d’Oro. La manifestazione, promossa dall’Accademia Nazionale Sartori, con il patrocinio del Comune di Noci e in collaborazione con la Confartigianato e la Proloco locale ha consentito di selezionare un candidato a livello regionale, il quale parteciperà al concorso nazionale che si svolgerà a Roma il prossimo 24 giugno.
Nove in tutto i partecipanti all’edizione 2017 del concorso, ovvero Dalila Palumbo di Molfetta, Carla Caroli di Fasano, Anna Fornaio di Martina Franca, Marilena Delfine di Castellana Grotte, Vincenza Rotolo di Castellana Grotte, Francesca Martino di Lavello, Gianmarco Fornelli di Andria, Valentina Magarelli di Putignano e Sara Grassi di Acquaviva delle Fonti, quest’ultime due studentesse dell’indirizzo Moda presso l’IISS Agherbino di Noci.
Dopo aver consegnato un capo d’abbigliamento femminile precedentemente realizzato, i partecipanti hanno avuto tre ore di tempo per concretizzare il tema assegnato, ovvero la realizzazione del cartamodello di una giacca seguito da un colloquio tecnico/professionale. «Abbiamo fornito ai partecipanti un tracciato, cioè un modello per realizzare qualsiasi tipo di giacca così da dimostrare di cosa sono capaci» ha commentato Mario Pastore, delegato regionale dell’Accademia Sartori e organizzatore del concorso. «Passato il tempo assegnato, gli abiti e i modelli sono stati esaminati e valutati dalla giuria, ignara del nome del candidato dell’abito visionato per poter dare un giudizio più imparziale possibile».
La giuria, composta dallo stilista di abiti da sposa Johnny Lopinto, dai maestri sarti Franco Sasso e Vincenzo Jerovante, dalla fashion designer Monica Bianco, dalla responsabile della sartoria Cinderella Eleonora Pace, dalla stilista di moda Paola Buttiglione e da Giulia Basile, in qualità di presidente di commissione, è rimasta molto soddisfatta delle creazioni che i ragazzi hanno loro mostrato.
Nel tardo pomeriggio si è entrati nel momento clou della manifestazione, ovvero la premiazione, presentata da Francesca Gigante. Dopo la presentazione al pubblico degli abiti partecipanti al concorso da parte dei candidati si è passati all’assegnazione dei premi, consegnati dal sindaco Domenico Nisi, dal presidente della Confartigianato Noci Italo Laera, dal rappresentante della Proloco nocese Natale Conforti, dai senatori Piero Liuzzi e Angela D’Onghia e dal professor Vito Millefiori, dirigente della sede di Noci della già citata scuola professionale, la quale è sempre molto vicina a questo tipo di manifestazioni, grazie anche alla presenza della professoressa Teresa Delia.
A vincere l’edizione 2017, scelta all’unanimità da parte della giuria, è Dalila Palumbo, già vincitrice due anni fa del medesimo concorso. L’opera artistico/sartoriale che la ha portata alla vittoria si chiama CRISALIDE… Il Mistero della Vita ed è formata da un tailleur pantalone perfetto nella realizzazione e nella confezione sartoriale, indossato e mostrato al pubblico dalla modella nocese Elisabetta Tinelli. La vincitrice usa i suoi capi d’abbigliamento «come tele su cui esprimere con la pittura e altre forme di antiche artigianalità il mio pensiero, creando nell’insieme veri e propri capolavori d’Arte che hanno assunto, in questa manifestazione a Noci, anche caratteristiche “Tridimensionali”». Tutti i restanti 8 partecipanti sono stati considerati secondi premi.
Quest’anno la manifestazione non ha voluto premiare solo i partecipanti al concorso. I promotori del Manichino d’Oro hanno omaggiato con una targa di «riconoscimento come benemerita artigiana e artista del cucito di Noci» la signora Lorita Montone, una delle tante donne che in passato ricoprivano il ruolo di piccole sarte di quartiere. «Non esponevano i loro modelli nelle vetrine ma erano preziose per tutta la popolazione di Noci», ha commentato Giulia Basile. «Lorita è artista del cucito che ha cercato di coniugare l’impegno del lavoro con l’impegno della famiglia. Questo per dire che la pazienza che una sarta mette nell’ago, poi la mette anche nella vita».
L’appuntamento è sicuramente rinnovato fra due anni con la decima edizione dell’oramai ben consolidato concorso nazionale Manichino d’Oro.