NOCI – Lo ha scoperto Pino Daniele e si emoziona a raccontarlo. La lunga carriera di Joe Barbieri è costellata di incontri che hanno fatto la differenza, con artisti di alto calibro come il cantautore partenopeo, e prosegue con tante collaborazione passate (Gianmaria Testa) e recenti (Fabrizio Bosso, Paolo Fresu).
A Largo Porta Nuova, scorcio del centro storico che ha fatto da cornice all’incontro con i nocesi lunedì sera, Barbieri parla a cuore aperto di se stesso e della sua carriera rispondendo alle domande che Gabriele Zanini gli ha posto anche su argomenti di stringente attualità come l’immigrazione. «Joe barbieri per chi non lo conoscesse è di una sensibilità unica – dice Zanini a fine intervista – e questa sensibilità la si può notare all’interno del suo ultimo album Origami pubblicato l’anno scorso». «È un disco che mi appartiene, che sento mio e a cui sento di essere particolarmente legato – risponde Barbieri – È il completamento di una parte di strada, di un percorso; come quando arrivi in cima ad una salita e puoi vedere cosa c’è dall’altra parte. È uno disco che ho scritto in solitudine, solo dopo i miei amici musicisti sono intervenuti aggiungendo i loro colori».
Inizia quindi il concerto unplugged, solo chitarra e voce, come il titolo della serata, in cui il 44enne cantautore napoletano trasferitosi a Roma, propone i brani dell’ultimo album Origami e vecchi brani degli album precedenti da cui sono tratti Cicale e Chimere, Leggera, Zenzero e Cannella, ed uno straordinario omaggio a Sergio Endrigo con la riproposizione in chiave acustica di “Io che amo solo te”. Un concerto di sicuro impatto emotivo per il folto pubblico accorso in Largo Porta Nuova e che non passerà inosservato all’interno del cartellone di appuntamenti estivi dell’estate nocese.