NOCI – Per festeggiare i dieci anni dalla sua rifondazione, la Confraternita della Addolorata, ad oggi l’unica persistente nel nostro paese, ha organizzato domenica 11 giugno un incontro storico-culturale intitolato La Confraternita della Addolorata: origini storiche e fede, all’interno della Chiesa del Carmine, sede della Confraternita.
«Dieci anni fa furono benedetti alcuni confratelli, i quali hanno dato poi inizio a questo sodalizio» ha commentato Emilio Mastropasqua, presidente della Confraternita Maria SS Addolorata. «Oggi festeggiamo un grande traguardo. In questi anni abbiamo cercato di far cambiare il giudizio dei nocesi sulle confraternite, il cui servizio va oltre i funerali». Infatti uno degli obiettivi preposti è quello di preservare il culto dell’Addolorata, nonché di Sant’Antonio e San Gerardo, custoditi nella chiesa del Carmine, nuovo punto di riferimento della Confraternita dopo i lavori di restauro, i quali la hanno riportata alla bellezza originaria.
In seguito, come da programma, è intervenuta la professoressa Dora Donofrio Del Vecchio, vice presidente del Centro Ricerche di Storia Regionale in Puglia, la quale ha affrontato il tema dell’importanza delle Confraternite nel corso della storia, dei vari ruoli svolti in una comunità e di cosa questi sodalizi possono dare a livello culturale. Infine, la professoressa Elena Tripaldi, studiosa di storia locale, civile e religiosa, ha trattato la storia di Padre Raffaele Manca, una figura molto importante per Noci perché, dopo essere stato inviato nel nostro paese, nel 1735, come missionario, durante della sua missione popolare fondò, nel 1747, la Confraternita di Maria SS Addolorata.
I festeggiamenti dei dieci anni dalla rifondazione cadono nel programma liturgico in onore di Sant’Antonio di Padova che terminerà il 13 giugno con due messe all’aperto, alle 18.00 e alle 20.00, di fronte la Chiesa del Carmine, al quale seguirà la tradizionale benedizione del pane.