È notizia ormai nota che la Chiesa del Carmine è stata coinvolta da quattro ragazzini vandali con indosso la casacca degli studenti della scuola media “Gallo”, i quali hanno “vandalizzato e dissacrato” – si legge nel post del Priore della Confraternita dell’Addolorata, Gregorio Gabriele – la Chiesa stessa. Dopo lo sgomento e la condanna del gesto, ripreso anche dai media nazionali, si è originata una controversia riguardante gli effettivi danni causati dal gruppo di ragazzi. Tuttavia, dopo l’accusa con tanto di foto è emersa una disputa sulla presenza o meno dei danni e sulla veridicità delle informazioni divulgate. Infatti, dal post-comunicato si evince che i ragazzini si sono “divertiti a divelgere le porticine dei tabernacoli, bestemmiare pesantemente, salire e scendere dalla cantoria (mettendo a rischio la loro incolumità), ballare, denudarsi, cospargere il pavimento di gel igenizzante, manomettere l’organo (il più antico di Noci), gettare rifiuti in Chiesa e dar fuoco al lucernario (rischiando una catastrofe a causa della presenza in loco di stoffe infiammabili)”. Tale notizia ha attirato l’attenzione a livello nazionale, suscitando una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e delle autorità religiose. Successivamente, il Priore e l’Arciprete della Chiesa Madre diramano due comunicati distinti, i quali affermano e assicurano che “non ci sono stati danni”. Questa inattesa retromarcia ha lasciato molte domande senza risposta e ha creato ancora più confusione sulla realtà dei fatti.
La contraddizione tra le due versioni solleva la questione fondamentale: quale è la verità dei danni causati alla Chiesa del Carmine? Evidentemente solo una essenziale indagine accurata e indipendente può determinare la condotta degli attori per trovare una risposta definitiva. Solo attraverso una valutazione imparziale sarà possibile stabilire se ci sono stati danni e se il Priore aveva originariamente fornito informazioni errate o eccessivamente esagerate. Oppure sono stati frettolosamente ritrattati i fatti in quanto non si voleva dar adito Ancor di più allo sdegno e alla ribalta nazionale.
In un momento in cui le notizie possono essere facilmente distorte o esagerate, è imperativo che le autorità religiose e le istituzioni coinvolte conducano una revisione completa della situazione. Solo una chiara esposizione dei fatti potrà dissipare le speculazioni e ristabilire la fiducia nella comunità.