MATERA – Si è tenuta ieri sera a Matera, presso La Lopa, luogo di arte e cultura fortemente e tenacemente voluto da Antonella Passione, la presentazione-restituzione del libro La Prima Stella della Sera, scritto da Valeriana Croci.
All’evento hanno preso parte persone arrivate da ogni luogo, molti anche da Noci. A differenza della classica presentazione del libro, vi è stata anche una corposa restituzione da parte del lettore. Per l’occasione Enzo Bartalotta, che ha moderato la serata, ha anche letto restituito alcuni dei passi pregnanti del libro.
I protagonisti assoluti della serata, molto sentita e partecipata, sono stati i filoni narrativi del libro, i simboli, le emozioni ed i sentimenti che suscitano.
La Prima Stella della Sera è un libro di narrativa, che ha il merito di essere adatto a tutti, con un linguaggio contemporaneamente semplice e forbito, delicato e vitale. Un libro scritto bene che contribuisce ad allargare la partecipazione alla vita, perché allarga gli orizzonti.
L’evento ed il libro, grazie a Valeriana Croci, hanno offerto un vademecum di come approcciare nel lato positivo «morte» e «vita». Si apre con una forte separazione fisica ed interiore, che prosegue con le difficoltà, la solitudine, ma anche la facoltà di ponderare gli eventi della vita e di un Io femminile che sa dominare gli eventi. All’unisono decolla la storia del libro, con la descrizione di passaggi simbolici che fanno prendere quota ad un racconto sempre ricco di più filoni narrativi, che convivono fino all’ultima pagina del libro.
A coinvolgere il pubblico è senza dubbio il nucleo centrale, incentrato all’Eros, ad una attrazione improvvisa tra la protagonista del libro ed il suo primo amore, capace di attivare tutte le risorse più positive del femminile, compreso un sano narcisismo. Ma gli amori si sa, nascono, fioriscono e possono anche sfiorire, come recitano indizi e simboli di preludio disseminati nel libro. Non per questo l’amore non possa evolvere in ampiezza ed altezza, arrivando a comprendere l’amore per la vita e le persone (l’Agape del significato teologico-cristiano, che comprende e perdona chiunque).
Messaggi forti nelle scelte di amore, che hanno a che fare con la bellezza dell’individualità e dell’interiorità, come è stato recitato in un passaggio di una lettera del Dagon. Insomma una serata magica e ricca di spunti quella andata in scena alla Lopa a Matera, che ha toccato il punto più alto sul significato di Stella, nucleo centrale del titolo del libro. Momento che in un mondo social, virtuale ed intangibile, ha messo al centro la persona, fermando il tempo, sottraendosi alla materia e consegnandola all’eternità, dove il senso si raggiunge nella congiunzione amorosa. Il finale dell’evento è stato consegnato al rapporto tra Eroe e Mentore, in definitiva tra la protagonista (figlia) ed il «Toscano» una figura paterna di grande spessore umano, generoso, rassicurante, protettivo e saggio.
Ancora una volta Matera ha fornito lo scenario, i contenuti e gli stimoli giusti per scambiarsi momenti di vita autentici, conditi di cultura e sentimento. Un grazie particolare va alla splendida Valeriana Croci, che ha iniziato a scrivere libri ad 80 anni; ad Antonella Passione, di nome e di fatto, che sempre alimenta la fiammella della cultura nel suo locale; ad Enzo Bartalotta, sempre sensibile e ben disposto quando si vuole mettere la bellezza ed il sapere a disposizione degli altri.