Ieri tutto il mondo sportivo, tutti i tifosi, in modo particolare gli interisti, ma non solo, hanno vissuto momenti di sgomento. Al minuto 43 della partita Danimarca-Finlandia, Cristian Eriksen, giocatore dell’Inter, si è avvicinato a un compagno di squadra per raccogliere la rimessa laterale, ma all’improvviso è caduto a terra in avanti, con gli occhi aperti ed apparentemente senza battito cardiaco. La scena in pochi minuti ha fatto il giro del mondo, attraverso il web ed i social.
Tutti i tifosi, soprattutto interisti, erano spaventati e sgomenti. Le scene televisive mostravano i compagni che si sono immediatamente abbassati per soccorrerlo, invocando l’intervento dei soccorsi, che appena giunti sul campo hanno capito l’estrema gravitá della situazione. Mentre gli veniva effettuato un lungo massaggio cardiaco, il pubblico dello stadio ed il mondo dei tifosi era in lacrime, in attesa, col fiato sospeso e rassegnati al peggio. Nei gruppi degli Inter Club circolavano audio di disperazione, di pianto, di preghiera, mentre i compagni di squadra lo circondavano per proteggerlo da sguardi troppo indiscreti, in quei minuti interminabili.
I sentimenti di ogni tifoso sono stati di afflizione, di scoramento, di abbattimento. Cris, come lo chiamano i tifosi, è un uomo mite e semplice, entrato nei cuori di tutte le tifoserie per la sua classe e per i suoi valori umani. Le tante preghiere di milioni di persone si sono rivelate accolte dall’alto. Dapprima alcune fotografie lo hanno ritratto sveglio e cosciente mentre usciva in barella. Poi un comunicato ufficiale diramato dalla UEFA ha tranquillizzato tutti. Cris era tornato a respirare autonomamente ed era cosciente. Ha voluto anche mandare un messaggio ai compagni di squadra incitandoli a riprendere la partita in serata.
Mentre tutto il mondo sportivo ha mandato sinceri messaggi di affetto e di vicinanza, ieri la vicenda umana ha unito tutte le tifoserie. Cris ha una seconda vita. Questa è la bella notizia. Nessuno può dire se ritornerà a calcare un campo di calcio da agonista, ma la moglie, i genitori, gli affetti più cari e tutti gli sportivi potranno riabbracciarlo. E questo è quello che conta.
Enzo Bartalotta
Vice Presidente dell’Inter Club Noci