L’appello di Zoe: “questi ragazzi hanno bisogno di uno spazio”

NOCI – Si fa ancora molta fatica a leggere la diversità come risorsa, come crescita, come naturale contraltare nel terreno della vita. Si guardano i margini solo per essere certi della propria non-emarginazione e a chi vive al di fuori si riservano minime corsie preferenziali e sterile compassione, senza riuscire ad ascoltarne le peculiarità.

zoe-logoLe mamme dell’Associazione di Promozione Sociale “Zoe”, attiva da qualche anno sul territorio nocese, non cercano commiserazione, ma aiuti concreti per consentire la crescita e l’inclusione dei loro figli diversamente abili. “Quando ti trovi in questa situazione – ci spiega una delle madri – puoi fare solo due cose: o nuoti o affoghi”. Loro hanno scelto di nuotare tutte insieme in un’unica direzione. Per raggiungere reali obiettivi, però, ciò non basta. Serve una nave grande e stabile e qualcuno che aiuti a remare. È questo, ciò che con forza, le socie dell’associazione rivendicano: attenzioni da parte della comunità, sostegno e soprattutto uno spazio.

La presidente Angela Gentile guarda con positività alle esperienze fatte finora, ma l’intento è quello di incrementare le attività del gruppo. “Abbiamo realizzato dei progetti, inizialmente con il Comune di Noci, ma soltanto per una stagione estiva, e poi autonomamente. Abbiamo portato avanti l’esperienza dell’ippoterapia ed è stato il modo per renderci conto dell’importanza di questi progetti, alternativi alla terapia che ognuno porta avanti. Al di là degli obiettivi che si intrecciano con quelli terapeutici, c’è un discorso individuale, emotivo, che gioca a favore dei ragazzi. Il problema principale è porre la fine a questi progetti, perché in realtà i tempi di cui hanno bisogno sono talmente lunghi che interromperli significa soltanto nuocere in maniera drastica. Sono percorsi che richiedono continuità, perché solo così si può vedere un benché minimo risultato. Adesso stiamo portando avanti un progetto di musicoterapia, iniziato a febbraio e anche lì sta andando molto bene. Insomma dei canali ci sono, bisogna vederli, coglierli e potenziarli”. Tra questi sicuramente compare lo sport, che con il suo codice universale consente divertimento ed inclusione. L’associazione, difatti, ha partecipato alla “Correre Insieme”, la gara dedicata a bambini e disabili, parallela alla “XX Spaccanoci” dello scorso 2 aprile, caso o arte data in cui si celebra la giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo.

Da circa due mesi Don Peppino ha messo a disposizione delle mamme il Centro D’Ascolto Zonale Caritas per permettere loro di riunirsi, confrontarsi e proporre attività. Ma, affinché queste attività possano realizzarsi, serve una struttura che accolga i ragazzi, attualmente una decina, di cui il più piccolo ha 4 anni, la più grande 20. Spiega la presidente: “Questi ragazzi hanno bisogno di uno spazio, per avviare qualsiasi attività. L’obiettivo principale è quello di tenerli impegnati, perché devono poter fare qualcosa, migliorare le autonomie, mettere in pratica le attività cognitive che ognuno ha. Qualsiasi proposta, purché si faccia e si faccia in maniera continuativa”.

Per l’associazione si tratta di voler segnare un nuovo punto di partenza, con l’intento di rendersi più attivi e raccogliere maggiori adesioni. “Bisogna considerare – spiega ancora Gentile – che la disabilità si intreccia nel tessuto sociale come qualsiasi altra cosa, fa parte integrante. E come parte integrante va rispettata e considerata”. Un nuovo primo passo, volto alla formazione e informazione, viene proprio dal Centro D’Ascolto che organizza un percorso formativo di cinque incontri, che avrà inizio il 24 aprile, denominato “le famiglie alle prese con le disabilità a Noci”.

L’obiettivo, insomma, è quello di trovare un modo che possa accorciare le distanze e consentire alla collettività di capire che l’imperfezione, il difetto, la mancanza sono profondamente umani e sono lo spazio per trovare quella forza che i “normodotati” non hanno. Dimostrare che si può imparare a volare senza ali, a far muovere un aquilone senza corda, a parlare con il silenzio. E mai, come in questi casi, l’unione fa la forza. Per continuare a nuotare contro la corrente, le mamme di Zoe cercano il sostegno da parte delle istituzioni, di figure professionali e di chiunque voglia condividere con loro il proprio tempo e il proprio spazio.  Per qualsiasi informazione è possibile scrivere a zoeaps@libero.it, visitare il sito www.azoe.it o la pagina Facebook “ZOE aps” oppure recarsi al Centro D’Ascolto il lunedì alle 18.30.

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(in foto: Linda Patruno, Angela Solimando, Vincenza Recchia, Tiziana Pugliese, la vicepresidente Antonella Torinese e la figlia Annapaola Fasanelli, la presidente Angela Gentile)

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