NOCI – Continua a passo spedito il programma di incontri con l’autore organizzato dalla sede locale dei Presidi del Libro intitolato “Largo all’autore, largo ai libri” che per questa estate promuove un calendario di sette appuntamenti a Largo Torre.
Nella serata di martedì 21 agosto protagonista dell’incontro è stata la professoressa Federica Introna autrice del libro intitolato La Congiura, premiato quale miglior esordio nel 2017. Introdotta dal coordinatore della sede locale dei Presidi, Stefano Verdiani, Federica Introna ha interloquito col giornalista Valentino Sgaramella.
Siamo nel 65 D.C. a Baia, Campania Felix, dove un gruppo di nobili, di letterati e in misura minore di militari, stanno organizzando la congiura contro Nerone, disgustati dal comportamento dissennato e violento, capriccioso e vessatorio dell’imperatore, che ritengono indegno di sedere sul trono dei Cesari. Storicamente l’episodio viene ricordato come la congiura di Pisone, solo che nel romanzo scritto da Intorna il protagonista non è un uomo bensì una donna. Epicari è una liberta, ovvero una donna affrancata dal regime di schiavitù, e in una Roma impregnata di violenze e cospirazione in una forsennata corsa al potere cerca di restituire a se stessa e all’Urbe libertà ed equità.
Anche se Introna è tra chi rivaluta la figura dell’imperatore Nerone, a Noci dice: «quando si è al potere emerge un lato nero, oscuro, il lato peggiore di chi lo detiene». Il discorso prende piede dalla storia dell’uomo Nerone, a 17 anni già a capo del più grande impero sino ad allora costituito, e dal quale si vedeva bene mandando al confino o uccidendo tutti coloro che valuta come nemici. Anche la madre Agrippina non è sfuggita a questo agire infausto che lo portò in breve tempo ad essere inviso al Senato. «Questo perché – spiega Introna – i rapporti sociali si reggevano sulla fides (fiducia) e Nerone non aveva fiducia di nessuno. Mentre Epicari è l’emblema della fiducia». Ma non è la sola qualità della protagonista: bellezza ed istruzione fanno della protagonista del romanzo una “femme fatale” che saprà come usare le sue carte pur di raggiungere lo scopo.
Anche se la storia svela già l’epilogo, il romanzo è ricco di informazioni sulla società romana, descrizioni minuziose, stralci di vita che ne svelano anche correnti di pensiero (come quella per cui le donne non dovessero parlare di politica). Un incontro illuminante per Largo Torre che il prossimo 31 agosto ospiterà Riccardo Di Leva e il suo “Nati sotto il segno del riccio”.