NOCI – Lo scorso 8 aprile, il Chiostro di San Domenico ha fatto da cornice ad un evento a misura di bambino, in occasione del quale è stato presentato il libro Le cose più belle si fanno a piedi nudi, opera dei due nocesi Lina Lippolis, direttore creativo e copywriter, attualmente coinvolta nella didattica laboratoriale per bambini, e Massimiliano Turi, direttore creativo ed illustratore esperto in branding e advertising.
Ad introdurre l’incontro sono stati alcuni alunni della scuola primaria Cappuccini, che con disinvoltura e allegria si sono sfilati i calzini, seguendo così l’idea che il titolo del libro suggerisce.
I due autori sono stati intervistati dall’insegnante Dora Intini, la quale assumendo le vesti di moderatrice della serata, si è dimostrata entusiasta del risultato ottenuto con impegno, cura e fantasia dai due scrittori, sostenendo che non si tratti di un libro solamente per bambini ma che vada più che bene anche per gli adulti.
Si tratta di un piccolo e colorato libro illustrato composto da 15 tavole, nelle quali l’immagine e la parola si completano e la ripetizione volontaria della frase che ne costituisce il titolo conferisce ritmicità alla lettura. Tutto ciò consente al bambino di sviluppare l’immaginazione, essenziale per la sua crescita.
L’idea è nata proprio da Lina Lippolis, che ascoltando una frase della figlia Alice e pensando che i piedi nudi siano una parte del corpo alquanto sottovalutata, ha pensato di collaborare con Massimiliano Turi per realizzare un libro che racchiudesse al suo interno il mondo magico dell’infanzia. E così è stato.
Le cose più belle si fanno a piedi nudi ricorda che i piedi, quando sono nudi, possono trasmettere sensazioni di straordinaria libertà e stati d’animo che somigliano alla felicità, poiché «l’atto di togliersi le scarpe e tirar via i calzini è un gesto liberatorio che corrisponde alla sensazione di felicità» ha raccontato l’autrice, aggiungendo che «per me la felicità consiste nelle piccole cose, in momenti semplici da vivere con la natura, con gli animali e con i bambini».
Immedesimandosi a 360 gradi nelle peculiarità che caratterizzano i bambini differenziandoli dai grandi, gli autori hanno fatto un tuffo nel passato tornando alla propria infanzia, in modo da consentire libero sfogo alla fantasia. Ne è un esempio l’errore volontario di sintassi presente sulla copertina, che simula il parlato dei bambini.
Al termine del dialogo con i due autori, gli alunni del medesimo istituto hanno interpretato liberamente alcune frasi del libro, rigorosamente a piedi nudi, dando vita con la sola immaginazione a balli, salti, giochi di gruppo o liberi movimenti, consentendo al pubblico di capire come il mondo circostante venga visto ricco di molteplici sfumature agli occhi di un bambino.
A conclusione della serata, tutti i presenti desiderosi di mettersi in gioco hanno preso parte ad un divertente momento di ascolto a piedi nudi, per comprendere a pieno il messaggio che il libro vuole trasmettere.